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venerdì 17 maggio 2024
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Basket Serie A2

RivieraBanca Basket Rimini: esonerato coach Mattia Ferrari

In foto: Mattia Ferrari, coach di RBR (Foto Nicola de Luigi)
Mattia Ferrari, coach di RBR (Foto Nicola de Luigi)
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 10 minuti
lun 6 nov 2023 10:32 ~ ultimo agg. 7 nov 11:42
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RivieraBanca Basket Rimini ha esonerato coach Mattia Ferrari. La decisione, presa questa mattina alle 8:30, è stata comunicata agli organi d’informazione nel corso di una conferenza stampa, trasmessa in diretta Facebook sulle pagine di Icaro Sport e Rinascita Basket Rimini e sul canale Youtube di Icaroplay. Al tavolo, nella sala stampa del palasport Flaminio, l’amministratore delegato di RBR, Paolo Carasso, ed il direttore sportivo di RBR, Davide Turci.

Paolo Carasso: “È un momento di Rinascita chiaramente delicato, non tragico, ma delicato sì. E mi sembra giusto nel ruolo che ho di venire a raccontare ciò che sta succedendo. A seguito delle ultime prestazioni e dopo un colloquio avuto ieri con Mattia (Ferrari, ndr) abbiamo deciso questa mattina di sollevare dall’incarico di allenatore Mattia Ferrari, che quindi non sarà più dalla giornata odierna l’allenatore di Rinascita Basket Rimini. Sapete quanto siamo legati a Mattia, ha scritto delle pagine importanti di RBR, delle pagine che nessuno cancellerà più perché la vittoria del campionato della Serie B ci appartiene e appartiene a lui, perché la stagione dello scorso anno con l’ingresso ai play off ci appartiene, ma appartiene anche a lui, è stato uno degli eroi, dei protagonisti di queste ultime due stagioni. Purtroppo in questa stagione i risultati non ci stanno dando ragione e credo per quello che sono oggi le nostre ambizioni e per le nostre idee, non collimino più con il pensiero di Mattia. Quindi credo non sia giusto proseguire oltre, ma assumersi le responsabilità. E quindi la responsabilità che riguarda l’area tecnica, in primis nella mia persona. Quindi ho avvisato il CdA, ho avvisato Davide (Turci, ndr) e questa mattina ho ritenuto opportuno esonerare Mattia. Mattia non è l’unico responsabile, non è il responsabile principe, anche perché Mattia qualcheduno lo ha messo lì, e quel qualcheduno che ha messo lì Mattia sono io. Quindi se oggi esonero Mattia Ferrari è chiaro che non posso fare i salti di gioia perché una scelta che io avevo fortemente voluto, condivisa con Davide, ma fortemente voluto, si è dimostrata ad oggi una scelta infelice, e la responsabilità di quella scelta è mia. E quindi sono io il primo responsabile di quello che sta succedendo, sono io che ho scelto i giocatori, nei quali in questo momento credo fermamente, credo che siano dei giocatori di valore, e quindi il fatto di fare questa scelta così forte, devo assumermi una responsabilità altrettanto forte. La scelta fu la mia, oggi in egual misura la scelta è la mia. È troppo facile essere nel mio ruolo e dire a uno “dimettiti” o “ti esonero”. Poi alla fine chi ha la responsabilità maggiore rimane sempre lì a fare il bello e il cattivo tempo. No. Io, lo sapete, ho forte senso di appartenenza in questa società, un po’ perché l’ho pensata, un po’ perché l’ho creata, un po’ perché mi sento un po’ l’ideatore e anche quello che si è messo in prima persona a battagliare per farla diventare più grande possibile. In questo momento, che è delicato ma non tragico, credo sia giusto prendermi le responsabilità. Non scendo in questo momento da questa barca, perché un timoniere comunque ci vuole, quindi ancora guido il timone, ma non guido il timone per forza o perché non mi voglia spostare, guido il timone perché in questo momento difficile non si scappa, ma ci si assume responsabilità. E io ci metto la faccia, la scelta l’ho fatta io, e quindi ci rimetto la faccia assumendomi le mie responsabilità. Oggi sono sulla barca a lottare col coltello tra i denti, a cercare di non sbagliare più, e poi è chiaro che se alla fine le mie scelte si riveleranno sbagliate sarò il primo a dire: “ho sbagliato” e a fare un passo indietro. Non c’è nessun problema perché sono troppo legato alla maglia e a quello che stiamo facendo. E quindi credo che sia giusto chiarire quelle che sono le responsabilità e le colpe: Mattia non ha responsabilità e colpe perché Mattia è stato messo lì, in questo momento ho ritenuto che non fosse più in grado di gestire la parte tecnica perché ha perso la mia fiducia dal punto di vista tecnico, non dal punto di vista umano, ma dal punto di vista tecnico sì. Come dico sempre seguo quello che mi ha insegnato mio babbo, che mi diceva: “l’allenatore va difeso fino alla morte fino a quando lavora per te, ma se perdi la fiducia non far passare del tempo, perdi solo tempo e ad ogni partita avresti dei dubbi; quando la fiducia finisce bisogna tagliare l’allenatore”. Non so se il consiglio di mio babbo sia giusto o no, però io ho seguito questo suggerimento e ci credo fermamente. I risultati non parlano a nostro favore, è vero che non perdiamo le partite di 20 punti, però è vero anche che manca sempre qualche cosa. E io sono convinto che questi giocatori possano rendere di più. Ho grande fiducia nel team, ho grande fiducia nello staff. E credo che possiamo fare meglio anche a livello di risultati. E penso che un nuovo tecnico in questo momento sia quello che ci serve per cambiare la stagione”.

RivieraBanca Basket Rimini: esonero di coach Mattia Ferrari, le interviste a Carasso e Turci

Davide Turci: “Come ha detto Paolo, non è un momento facile. Abbiamo un rapporto umano con Mattia che è un rapporto speciale, che si è creato in questi anni, e lui ha dimostrato veramente di credere fortemente nel progetto, ha dimostrato di volersi migliorare e modificare per il bene di questo progetto. Oggi purtroppo è una sconfitta. Paolo, come fa sempre, ci mette la faccia e si assume tutte le responsabilità. Non sono logicamente solo di Paolo, sono anche le mie, dello staff tecnico, dei giocatori, perché quando le cose e i risultati non sono quelli sperati siamo tutti colpevoli e ognuno di noi deve farsi un esame di coscienza e assumersi le proprie responsabilità. È logico che Paolo è l’amministratore delegato, è a capo del progetto ed è quello che ha la parola finale su tutte le scelte, e lui in modo molto onesto parla in modo molto chiaro e diretto. Io mi sento altrettanto responsabile per non essere riuscito ad aiutare Mattia, perché abbiamo provato in tanti modi a parlare anche con la squadra e con lo staff per far capire l’importanza e l’urgenza di ottenere risultati, in primis la trasferta di Cividale, che purtroppo è finita come tutti sappiamo, e oggi, con la mancanza di risultati, purtroppo paga Mattia, però ognuno di noi, e prima abbiamo fatto una riunione con lo staff tecnico comunicandogli la decisione, abbiamo chiesto grandissima responsabilità individuale ad ogni parte dello staff tecnico. Quando Paolo parla di senso di responsabilità io me la sento ancora di più perché, sapete benissimo, siamo i primi tifosi di questo progetto, siamo veramente coinvolti a 360°, e quando i tifosi cantano: “meritiamo di più” noi siamo i primi che sappiamo che la città merita di più. Questo è un progetto della città: la proprietà sono i nostri tifosi, la proprietà sono i nostri soci, i nostri sponsor. Quindi noi oggi abbiamo l’onore e l’onere di sedere a questo tavolo e prendere decisioni sicuramente dolorose, ma sono decisioni che vanno prese per dare una svolta perché questa città, questa società meritano di stare in questo campionato e meritano di ottenere risultati diversi da quelli che abbiamo ottenuto fino ad oggi. È logico che non abbiamo la bacchetta magica, non abbiamo la sfera di cristallo, ma quello che possiamo promettere, come facciamo sempre, oltre a metterci la faccia, è garantire ad ognuno di voi che metteremo sempre il nostro 110% in qualsiasi cosa faremo, e di avere grandissimo rispetto verso la nostra gente. Questo è un progetto magico, è un progetto unico. È il primo momento, penso, di difficoltà da quando esiste Rinascita Basket Rimini, ed è un momento che va affrontato da persone serie, vere, e da persone che sanno quanto sia importante questo progetto per il territorio. E quindi noi siamo qua a trasmettere fiducia, a trasmettere ambizione, perché la nostra società, il nostro CdA, i nostri sponsor sono assolutamente convinti della bontà del progetto, e chiedo per l’ennesima volta al nostro pubblico, che ci ha fatto vincere la partita in casa con Verona, perché se non ci fosse stato quel pubblico, con quell’atteggiamento, noi con Verona probabilmente avremmo perso, e quindi il nostro pubblico sa esattamente come aiutarci e come starci vicino in questo momento. Abbiamo tantissimi abbonati, abbiamo tantissimi tifosi. Siamo nati sui social e quindi non ci possiamo lamentare se sui social in tantissimi ci danno consigli, ci chiedono, però comunque in modo sempre corretto, e anche se c’è polemica, noi sentiamo la vicinanza del popolo. Noi abbiamo bisogno dei nostri tifosi, che ci stiano vicino, e chiedo loro di fare il resoconto a fine stagione. Noi siamo qua per ottenere dei risultati, per muovere la classifica, per tornare a vincere, ma chiedo al nostro popolo, perché questa squadra è del popolo, dei tifosi, di starci vicino, di sostenerci, come ha sempre fatto, di non far mancare il sostegno perché è fondamentale. Poi, a fine stagione, faremo le valutazioni  e ognuno si continuerà ad assumersi le proprie responsabilità”.

C’è già un nome per il sostituto? “È stata una decisione presa questa mattina – risponde Turci, abbiamo individuato un paio di persone che incontreremo per poi fare delle valutazioni. Non abbiamo fatto come succede ogni tanto che abbiamo cambiato la guida tecnica avendo già pronto un sostituto perché con Mattia rimane un rapporto importante. Da questa mattina, dopo che Paolo ha comunicato la decisione a Mattia, abbiamo individuato due persone, che speriamo di incontrare già nella giornata di oggi per poi fare delle valutazioni”.

Quanto tempo vi prenderete per la decisione? Che profilo cercate? E cosa non collimava più sulle idee con Ferrari? “Essendo un po’ del mestiere credo che per la scelta dell’allenatore sono profili che chiaramente conosciamo, non è che veniamo da un altro settore –  risponde Carasso -. Io e Davide abbiamo idee estremamente chiare. Come facciamo sempre facciamo una scrematura da molti papabili fino a quando arriviamo in questo caso a due allenatori che riteniamo competenti. Prima della scelta finale li vogliamo incontrare per vedere e sentire che cosa hanno da dirci loro e avere anche noi il sentimento di quello che provano, quanto sono contenti di venire a Rimini. Io credo che in serata o al massimo domani mattina ci sarà l’annuncio del nuovo allenatore. Su che tipo di allenatore nuovo andiamo a cercare: deve essere un allenatore sicuramente esperto, un allenatore che abbia personalità e che abbia la stessa nostra ambizione, e che abbia soprattutto, la cosa che gli chiederò, idee chiare nel dare gerarchie e sicurezza ai giocatori. Questa credo sia una parte importante: mi pacerebbe che i nostri giocatori sapessero esattamente cosa fare e dove andare in qualsiasi momento, e non solo per tre quarti di partita o per 35 minuti. Cosa non collimava con Mattia? Io credo che in questo momento le considerazioni che io ho fatto e che faccio tutt’ora e che ribadisco: noi all’inizio dell’anno, e io in prima persona, ci eravamo esposti dicendo che questa squadra doveva stare nel lato sinistro della classifica. Maggioli mi chiedeva: “Paolo, hai un’idea?” e io gli rispondevo: “dal quarto al sesto posto. Meno bene del previsto? Settimi, ottavi. Facciamo molto bene? Quarti o terzi”. Con questi giocatori io sono tuttora convinto che la nostra posizione sia nella parte sinistra della classifica, non primi in classifica, ma credo che dalla quarta alla sesta piazza sia nelle nostre possibilità. Probabilmente ho avuto la sensazione nell’incontro con Mattia che non c’era più questa unità di vedute, e che quindi alcune scelte venivano messe in dubbio. Ho scelto i giocatori insieme a Mattia e Davide e credo fortemente che questi giocatori abbiamo le forze, se organizzati e se ordinati maggiormente nel loro gioco soprattutto nei momenti decisivi, per farci togliere delle soddisfazioni e andare nella parte sinistra della classifica. Ecco, cerco nel nuovo allenatore uno che creda esattamente a quello che io sto dicendo. Ho toccato tanti punti, voi venite a vedere le partite e forse date le risposte a delle domande che magari vi fate anche voi”.

Gerarchia è la parola su cui puntate? E il nuovo allenatore ha già lavorato qui? “Ho parlato di gerarchie, pensavo di essere stato abbastanza chiaro, se devo essere più chiaro lo sarò – continua Carasso: mi piacerebbe pensare che ognuno in campo sappia cosa deve fare e chi deve fare assumersi le responsabilità in determinati momenti in maniera più chiara. Questa è una mia idea e, ripeto, è un’idea a cui credo fermamente. Noi abbiamo Grande che è stato il miglior playmaker dello scorso anno, abbiamo Marks che per tre mesi è stato il miglior americano del mese lo scorso anno, abbiamo Tomassini votato MVP della Legadue dello scorso anno, però onestamente io non ho capito chi deve fare il tiro decisivo, vorrei capirlo. Per il discorso dell’allenatore per una questione di correttezza è top secret, perché è un momento delicato”.

Non è previsto invece nessuno movimento per quanto riguarda il roster? “Abbiamo una società che è molto attenta, il CdA ad aprile mi aveva detto che voleva fare un salto in avanti e quindi abbiamo aumentato il budget per fare in modo che questa squadra si possa piazzare nella parte sinistra della classifica. E sono convinto che questa squadra abbia quelle caratteristiche, quelle qualità. Però abbiamo una proprietà che è animata dalla passione perché sente forte quest’esigenza di soddisfare questo meraviglioso pubblico e questa meravigliosa città. E quindi una volta scelta la parte tecnica staremo, come è sempre stato fino adesso, e su questo Davide (Turci, ndr) è davvero un plus per la nostra società, con gli occhi non aperti, ma apertissimi, perché se nel caso servisse un giocatore più performante sicuramente noi come Rinascita non ci faremo cogliere impreparati. Però oggi, ribadisco, io ho grandissime fiducia e stima in questi ragazzi, nel clima che si è creato, sono i primi a soffrire. Tutti devono fare di più però i giocatori fanno i giocatori, gli allenatori gli allenatori, la società fa la società, e il responsabile tecnico deve fare il responsabile tecnico e fare delle scelte. Quindi a ognuno le proprie responsabilità. E ripeto, noi oggi siamo tristi per Mattia, però non siamo depressi. Siamo assolutamente incavolati (l’espressione è più colorita, ndr) neri, siamo cattivi, vogliamo vincere le partite, che non ci sia nessuno di Rimini che pensi che noi siamo dei depressi, perché noi siamo agguerriti, e noi vogliamo portare questa barca ai play off e ne siamo fermamente convinti. Non ho ritenuto idonea la guida tecnica attuale la cambio, ne trovo uno più performante, ci serve un giocatore? Io garantisco a tutto il popolo riminese che Rinascita non è finita e non è depressa, Rinascita lotta. Poi le cose vanno male? Sono io il primo a fare un passo indietro, non mi nascondo. Però sappiate che noi siamo arrabbiati, agguerriti, e vogliamo arrivare ai play off e dire la nostra. Questo lo dobbiamo a tutte quelle persone, quelle famiglie, quei bambini che riempiono il palazzetto dello sport Flaminio, lo dobbiamo principalmente a loro. Lo ripeto: noi abbiamo quattro punti, ma due li ha fatti il Flaminio. Sono loro che ci sostengono e noi giochiamo per loro e rappresentiamo la città. Io sono il primo a garantire che faremo di tutto per portare questa società dove merita: ai play off”.

Turci: “Per gli americani noi abbiamo già speso i due visti stabiliti. Quindi nel caso in cui si volesse valutare il cambio di un americano, che mi sento di escludere totalmente, ma nel caso in cui si dovesse valutare un cambio di americano devi prendere o un giocatore che ha giocato in A1, che ha giocato cinque partite, quindi ha già ottenuto il visto, oppure un comunitario. Per gli italiani il mercato è aperto: si possono fare due innesti adesso e due innesti dopo. Da quel punto di vista non è un problema. Noi quest’estate con Mattia abbiamo condiviso tutte le scelte: abbiamo scelto i giocatori perché eravamo convinti, e siamo convinti che siano le persone giuste. La squadra in campo ha dimostrato di tenerci, di lottare, poi abbiamo fatto delle sconfitte inopinate come Orzinuovi, come Cividale. Abbiamo fatto una brutta prestazione, la prima, con Piacenza. Mentre nelle altre partite abbiamo sempre perso di poco, però quel poco è quello che noi non ci possiamo più permettere. In un modo o nell’altro quelle partite le dobbiamo portare a casa perché il campionato abbiamo sempre detto che era di alto livello, credo sia sotto gli occhi di tutti che non sia di alto livello, ma di altissimo livello. Noi siamo in un girone complicato, però siamo enormemente convinti nelle potenzialità della squadra e abbiamo la fortuna di avere un popolo che ci sostiene, che nessuno può avere come noi, e che può fare la differenza. Quindi siamo ambiziosi e convinti di poter ottenere il risultato che vogliamo ottenere, che è quello di fare i play off”.

Calcio.Basket del 6 novembre 2023 – Serata Basket

Carasso: “Invito ancora tutti a venire al Flaminio. Siamo fortemente determinati e anche questa volta cercheremo di fare la scelta che riteniamo in questo momento più opportuna per il bene del Basket Rimini”.

Turci: “Ci tenevamo a farla vedere in diretta perché volevamo condividere queste parole con tutto il nostro popolo. Da parte mia c’è un grandissimo senso di responsabilità che trasmetterò al nuovo arrivato, che trasmetterò ancora a tutti i giocatori e a tutto lo staff perché ci sentiamo veramente che dobbiamo dare ancora di più, perché probabilmente quello che abbiamo fatto finora non basta. Dobbiamo fare un passo in avanti perché questo progetto merita il nostro massimo impegno e noi vogliamo in tutti i modi rendere orgogliosi i nostri tifosi, i nostri soci, i nostri sponsor e tutti coloro che ci seguono. Forza Rimini!”.

Paolo Carasso e Davide Turci stasera saranno ospiti di Calcio.Basket, su Icaro TV (canale 18), con la Serata Basket in diretta dalle 21:20 alle 22:20.