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Governo rifinanzia

Bonus psicologo per 36 riminesi, la maggior parte adolescenti

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 28 nov 2023 13:55
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Sono 36 le richieste, di cui la maggior parte under 18 (33), che potranno godere del contributo del Bonus psicologico promosso dal Distretto socio-sanitario di Rimini a integrazione di quello previsto dallo Stato.

Una misura economica, per un massimo di 1200 euro che era stata pensata per caragiver, tre i beneficiari, e adolescenti (con Isee pari o inferiore a 25 mila euro) finalizzata a sostenere il costo di uno specialista in caso di un disagio psicologico che può essere connesso a stress, ansia, depressione.

Quello del benessere psicologico è un tema fondamentale intorno al quale, negli ultimi tempi, grazie a una nuova sensibilità e consapevolezza diffusa, molti tabù e stereotipi hanno cominciato ad ‘andare in pensione’ – è il commento di Kristian Gianfreda, Assessore alle Politiche per la Salute del Comune di Rimini e Presidente del Distretto socio sanitario di Rimini -. Proprio alla luce della centralità della salute mentale, l’anno scorso come Distretto socio-sanitario di Rimini abbiamo deciso di finanziare la misura del Bonus psicologico, un unicum in Italia, che si integra e addiziona a quello previsto dal Governo. Un servizio che ci ha permesso di estendere la platea di beneficiari, andando anche a coprire delle domande non esaudite dall’esecutivo nazionale”.

  “Tra l’altro, è proprio notizia di ieri – continua l’Assessore comunale – la firma da parte del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, del decreto attuativo che dà il via libera al Bonus psicologo con uno stanziamento di 5 milioni di euro per il 2023 e 8 milioni di euro per il 2024, che si traduce, nella pratica, in un massimo di 1500 euro per i rediti con Isee inferiore a 15 mila euro, un massimo di 1000 euro per i redditi con Isee compreso tra i 15 mila e i 30 mila euro, 500 euro per i redditi con Isee superiore a 30 mila ma inferiore a 50 mila euro. Una bella notizia? “ni”. Da un lato il rifinanziamento denota un’attenzione su un tema che fino a poco tempo fa era considerato di Serie B rispetto a tanti altri aspetti legati al concetto di salute, dall’altro lato, però, i fondi nazionali restano troppo bassi, con il rischio di lasciare senza un adeguato supporto troppe persone  – giovani e meno giovani – che ne avrebbero bisogno. La salute mentale è salute, non dobbiamo dimenticarcelo. Al di là dei bonus, inoltre, è urgente intervenire con politiche strutturali e una visione a lungo termine, che ponga le basi per una più equa e accessibile assistenza. Noi come Distretto, seppur nel nostro piccolo, stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione”.