Città di Cattolica: intervista al preparatore atletico Walter Simonetti
Walter Simonetti, nuovo volto della neonata Città di Cattolica, preparatore atletico dell’Attività Agonistica, un breve excursus della sua carriera e, cosa l’ha portata a sposare il progetto cattolichino?
“Il mio percorso inizia con il futsal, dove ricoprono diversi incarichi, prima di ottenerne il patentino di allenatore calcio a 5 e Istruttore giovani calciatori, il nuovo UEFA C per intenderci, disputando campionati regionali e nazionali di serie B. Poi approdo nel calcio a 11, in uno dei settori giovanili più prestigiosi del Molise, l’ACLI Campobasso, dove dirigo squadre dalle categorie degli esordienti sino agli allievi. Conseguito il patentino UEFA B, mi laureo nella facoltà di Scienze Motorie facendo, triennale e magistrale. Alleno poi, per altri due anni in un’altra società giovanile nel territorio di Campobasso, e successivamente approdo nel settore giovanile della società del capoluogo, il Campobasso calcio, in veste di preparatore della Juniores, allenatore della categoria Allievi e poi giovanili. Infine eccomi qua a Città di Cattolica, in cui ho iniziato con entusiasmo già da qualche settimana occupandomi delle categorie dedicate ai ragazzi dall’ U17 all’ U14”.
Quali sono i cardini sulla quale si basa la sua metodologia?
“La mia metodologia si basa sulla crescita degli atleti attraverso una conoscenza tecnica e di base di tutti gli esercizi fisici, poi sicuramente darò molto spazio all’attività di prevenzione infortuni e allo sviluppo delle capacità coordinative e condizionali. Inoltre, attraverso un lavoro di screening, valutazioni con utilizzo di test, monitoraggio dell’allenamento, cercherò di individuare alcuni lavori fisici specifici per ogni atleta. È stata preparata una scheda personale di ogni giovane calciatore, che ci guiderà negli allenamenti e ci dirà anche come prosegue il loro sviluppo”.
Come organizza il lavoro settimanale, per intenderci la settimana tipo?
“La settimana tipo prevede l’alternanza delle capacità. Il primo giorno sarà dedicato più ad un lavoro aerobico, diviso per i giocatori più impiegati in partita o meno, attività preventiva. Il mercoledì è il giorno più intenso, dove alterneremo sedute di forza a sedute con intensità più elevate, e il giovedì o venerdì sarà dedicato al lavoro di rapidità e coordinazione. Ovviamente, infine, l’attivazione terrà conto delle capacità che alleneremo nella seduta”.
Quanto è importante il ruolo del Preparatore Atletico all’interno delle società calcistiche, specie per il Settore Giovanile?
“Credo che la figura del preparatore sia fondamentale per sostenere lo sviluppo del giovane atleta a 360 gradi Questo permette di creare le basi per poter affrontare al meglio il suo percorso formativo e, tenendo presente che si va sempre più verso un allenamento individualizzato, proprio per migliorare le sue performance ne si comprende dunque l’importanza. Grazie mille e buona stagione a tutti!”.