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Pullè (civiche): fiduciosi

Riccione, il 10 ottobre si decide. I commenti del centrodestra

In foto: la sede del Consiglio di Stato
la sede del Consiglio di Stato
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 25 lug 2023 16:02 ~ ultimo agg. 18:20
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I tempi per dare un Governo a Riccione si allungano e se il centrosinistra non avesse presentato appello alla sentenza del TAR si sarebbe potuto andare prima al voto (vedi notizia). A dirlo, con due note distinte, sono il coordinatore riccionese di Fratelli d’Italia Stefano Paolini e l’altro esponente dello stesso partito Giulio Mignani. “E’ diritto di chiunque appellarsi alla giustizia, per carità, ma se lo fanno gli altri sono degli irresponsabili, se lo fanno loro è un sacrosanto diritto”. 

Accogliamo la fissazione della udienza del 10 ottobre molto positivamente e con estrema fiducia” scrive Fabrizio Pullè portavoce delle liste civiche.

Fabrizio Pullè, portavoce liste civiche

Il Consiglio di Stato ha richiesto alla parte istante, ed alle parti processuali, di soprassedere dalla richiesta di sospensiva, individuando una data molto prossima per l’udienza finale e la discussione. Accogliamo quindi la fissazione della udienza del 10 ottobre molto positivamente e con estrema fiducia.
Ed ovviamente anche con “serenità”, anche se abbiamo potuto vedere questo termine usato oggi dalla Signora Angelini, che non si pone proprio in continuità con la violenta campagna mediatica orchestrata in queste settimane. Evidenziamo che fino a ieri c’era il Commissario, e fino al 10 ottobre ci sarà ancora il commissario.
Nulla, è cambiato.

La nota di Stefano Paolini (FdI)

Il Consiglio di Stato si è espresso questa mattina rispetto alla richiesta della sospensiva del ricorso al Tar che ha annullato le elezioni: la ex maggioranza, che ne aveva fatto richiesta, ha ritirato la sospensiva e il giudice ha fissato l’udienza il prossimo 10 ottobre. Fiduciosi nella decisione della magistratura noi di Fratelli d’Italia sentiamo il dovere di fare una riflessione. Se questo atto può apparire una mediazione tra le parti, di fatto rappresenta una ulteriore lungaggine rispetto alla pratica legale. Siamo preoccupati: sicuramente la tempistica è stata anticipata di un mese, ma ci premeva, anzi era doveroso nei confronti della città, andare ad elezioni il prima possibile per evitare lo stillicidio in cui ad oggi i riccionesi sono sottoposti. Saranno infatti costretti ad una gestione straordinaria, con tutto ciò che ne consegue, ancora per tre mesi. Noi vogliamo il bene di Riccione, la città si merita una Amministrazione ordinaria, che segua passo passo le dinamiche. Noi non dubitiamo della competenza del Commissario Rita Stentella, ma ci saremmo attesi un atteggiamento più coscienzioso dalla ex Amministrazione”.

La nota di Giulio Mignani (FdI)

La notizia che il Consiglio di Stato non avrebbe trattato la richiesta di sospensiva presentata dalla coalizione di Daniela Angelini la dice lunga sull’operazione verità imbastita dal centrosinistra nelle ultime settimane.

Mentre Daniela Angelini si affannava a dire di non essere decaduta ma sospesa e mentre si affaticava a sostenersi civica salvo poi presenziare alla Festa dell’Unità, lei e i suoi erano impegnati in una lunga tournée per spiegare, quartiere per quartiere, perchè i giudici del TAR avessero travisato i fatti avvenuti durante le elezioni dell’anno scorso. (I Giudici hanno travisato, non loro).

Dopo la pressante e martellante campagna di informazione, fatta di banchetti, volantini, manifesti e conferenze stampa oggi apprendiamo che anche il Consiglio di Stato ha travisato la sentenza del TAR (ma allora è un vizio!).
O meglio: ha “caldamente consigliato” di non trattare la richiesta di sospensiva e di procedere direttamente verso la sentenza che dovrebbe arrivare il 10 di ottobre.

Quella di oggi non è una sentenza di “merito”: il Consiglio di Stato non ha deciso in sostanza chi ha ragione e chi torto, ma non ha ritenuto di sospendere la sentenza del TAR che commissariava Riccione, segno evidente che non l’ha trovata così infondata.
Se venisse confermata la decisione, si andrebbe a votare alla prima data utile dopo ottobre, quindi a giugno 2024 o (forse, ma deve intervenire il Ministro) a febbraio.

Il dato politico però è uno ed incontrovertibile: se il centrosinistra non avesse presentato appello ad ottobre avremmo potuto votare, anzichè attendere una sentenza.
E’ diritto di chiunque appellarsi alla giustizia, per carità, ma se lo fanno gli altri sono degli irresponsabili, se lo fanno loro è un sacrosanto diritto.
Se Riccione rimane commissariata per la sentenza del TAR è una tragedia inutile, se resta bloccata altri 10 mesi per il ricorso in Consiglio di Stato si tratta di un male necessario.

Speriamo che ora, almeno, finisca questa campagna elettorale anticipata imbastita dal Partito Democratico.
Certo è che se avessero messo lo stesso impegno quando erano in Amministrazione rispetto a quanto ne hanno messo dopo, forse non ci troveremmo una stagione così povera di eventi e di idee.
Almeno in questa vicenda abbiamo imparato che il centrosinistra locale dà il meglio di sè quando non amministra.
Ricordiamocelo per le prossime elezioni.