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Vicenda approda in Parlamento

Accolto ricorso Cgil: card dei docenti anche a 74 precari

In foto: Simonetta Ascarelli
Simonetta Ascarelli
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 8 lug 2023 12:42
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La card docenti è un diritto anche per i lavoratori precari e non solo per quelli di ruolo. Il riconoscimento è arrivato dalla sentenza del giudice Ardigò del Tribunale di Rimini che ha accolto il ricorso presentato dalla FLC CGIL di Rimini col suo legale Matteo Urbinati. Il sindacato si era fatto portavoce dell’istanza sollevata da 74 insegnanti in servizio con contratti annuali a tempo determinato che lamentavano il fatto che la card introdotta dal Governo Renzi fosse riconosciuta solo al personale di ruolo. Si tratta di un plafond da 500 euro utilizzabile per la formazione, l’acquisto di libri o l’abbonamento a riviste. La vittoria di Rimini si innesta infatti su una scia di sentenze favorevoli che hanno sistematicamente condannato il Ministero dell’Istruzione a garantire ai precari pari trattamento in tema di aggiornamento e formazione.
La vicenda, spiega la FLC CGIL, è approdata anche in Parlamento dove sono in corso le procedure di conversione in Legge del D.L. “Salva-infrazioni” ovvero di quel provvedimento attuativo degli obblighi sanciti dall’UE per cui l’Italia è stata più volte oggetto di procedure di infrazioni, tra cui l’abuso dei contratti a termine proprio per il personale docente e per il mancato riconoscimento della “Card”.

Nel corso dell’assemblea dello scorso 6 luglio per i docenti precari della provincia di Rimini, la Segretaria Generale FLC CGIL Rimini Simonetta Ascarelli ha espresso soddisfazione e al tempo stesso amarezza. “L’accoglimento del ricorso e il riconoscimento della “Card” era infatti un atto dovuto da parte del Ministero – commenta – che, di fatto, attua un’odiosa discriminazione verso gli insegnanti spesso costretti al precariato a causa di procedure di reclutamento sistematicamente fallimentari; docenti precari senza i quali il Ministero non potrebbe nemmeno aprire le scuole a settembre. Sono infatti almeno 3.000 sono i contratti a Tempo Determinato sottoscritti nella sola provincia di Rimini per quest’anno scolastico. Non manca un forte rammarico per una vertenza che si è dovuta definire in via giudiziale quando la contrattazione avrebbe permesso di assicurare ai lavoratori della scuola il diritto – dovere alla formazione attraverso un riconoscimento economico pienamente e immediatamente esigibile.”