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'nel rispetto della pietas'

Berlusconi divide in Consiglio. Gloria Lisi esce: cordoglio imposto senza confronto

In foto: la presidente Corazzi durante il minuto di raccoglimento
la presidente Corazzi durante il minuto di raccoglimento
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 14 giu 2023 10:28 ~ ultimo agg. 10:34
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Sulla figura di Silvio Berlusconi arrivano dei distinguo in Consiglio Comunale. Gloria Lisi contesta il momento di cordoglio osservato in apertura di seduta ieri sera, anche per le modalità: non ci sarebbe stato infatti nessun avviso preventivo ai capigruppo.
“Credo che sia importante che tutti noi ci stringiamo nel cordoglio per la morte di Silvio Berlusconi. Un uomo che ha profondamente cambiato la storia politica e non solo del nostro paese, credo che sia importante da parte di tutto il Consiglio Comunale oggi svolgere un minuto di silenzio insieme”, ha detto la presidente del Consiglio Corazzi chiedendo ai consiglieri di alzarsi.
Ha scritto ieri sera su Facebook Gloria Lisi: “Ho firmato convintamente una petizione dal titolo “no al lutto nazionale per la morte di Berlusconi”, in merito alla decisione del lutto nazionale in occasione dei funerali di Silvio Berlusconi mercoledì 14 giugno, e pur nel rispetto della pietas che deve esser riservata a qualsiasi essere umano che lascia questo mondo, mi pare eccessivo decretare il lutto nazionale per una persona che ha praticamente sdoganato l’utilizzo del corpo delle donne e del fenomeno della prostituzione.
Questa sera alle 19,00 circa inizia il Consiglio comunale e la Presidente annuncia un momento di cordoglio per la morte di Berlusconi . Ora, innanzitutto mi sarei aspettata che la Presidente, essendo espressione di tutto il Consiglio, sia della maggioranza che dell’opposizione, avrebbe prima di fare un annuncio come questo, chiesto il parere di tutti i Capigruppo. Così non è stato. Questa mancanza di rispetto dei nostri singoli ruoli, espressione dei cittadini che ci hanno eletti democraticamente, mi ha veramente spiazzata. Per me è stato un gesto non solo arrogante e prepotente, ma anche vile e violento. Si sono alzati tutti e io, lo ammetto, mi sono trovata talmente a disagio che mi sono fiondata fuori dall’aula in un microsecondo. Avrei anche potuto immaginare che una richiesta del genere sarebbe stata proposta da un Consigliere di un partito di centro destra, ma che arrivasse dalla Presidente del Consiglio è stato talmente assurdo che non sono nemmeno riuscita ad intervenire per dichiarare apertamente la mia contrarietà.
Questa per me non è essere di sinistra, mi ha fatto ricordare in un lampo i motivi per i quali avevo smesso di votare PD qualche anno fa.