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di Carlo Alberto Pari

Un tampone per la sanità. Una riflessione

In foto: repertorio
repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 21 mag 2023 08:50 ~ ultimo agg. 18 mag 11:57
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Tocca il tema delicato e sensibile della sanità la riflessione di Carlo Alberto Pari.

Quasi quotidianamente, anche nella nostra provincia, emergono problematiche preoccupanti al riguardo l’assistenza sanitaria. Vorrei partire da una premessa: il personale che opera nel mondo della sanità è sottoposto a turni spesso massacranti, stipendi non certo elevati rispetto ai rischi ed agli orari, pressioni, a volte minacce da parte dell’utenza esasperata, o più semplicemente, estremamente incivile. Le colpe dei disservizi, raramente sono da imputare alla base della piramide. Proviamo ad analizzare i problemi, dai quali emergono le responsabilità.
ll Sistema Sanitario Nazionale è stato istituito con una legge del 1978, su proposta di una Donna, la Ministra Tina Anselmi, di fatto, ha sostituito il sistema mutualistico, basato su casse mutue, legate alle diverse categorie di lavoratori. Il SSN si fonda su principi di lungimirante umanità e civiltà: Universalità, Uguaglianza, Equità.
Purtroppo, nel tempo, non tutto è stato gestito con l’iniziale saggezza. Solo due indicatori di carattere economico, sintetici, ma esaustivi. La spesa sanitaria pro capite nel nostro Paese, è significativamente inferiore a quella della Francia, ed ancora di più della Germania. Stesso risultato, sul rapporto tra spesa totale e PIL (prodotto interno lordo). Ancora più preoccupante, l’erosione degli stanziamenti dovuta all’inflazione, non supportati da adeguati aumenti. Sommando gli ultimi due anni, l’inflazione traguarderà un valore non lontano dal 15%. Ciò significa, che mantenendo più o meno simile il totale della spesa sanitaria nazionale, si perderà in termini reali, circa il 15 per cento del valore, una cifra enorme. Qualcuno potrebbe obiettare, che questa analisi vale per ogni spesa dello Stato, è vero, come è vero che la priorità per tutti i Cittadini, è certamente la Sanità. La seconda grave problematica riguarda il personale, precedentemente ridotto, a causa di un imprevidente blocco delle assunzioni, aggravato dal numero chiuso per le facoltà di Medicina, motivato dalla necessità di migliorare gli standard qualitativi, che a mio modesto avviso, dovrebbero essere una prerogativa delle Università, non certo di una legge che blocca le entrate. Per concludere questa preoccupante disanima, è bene ricordare i rapporti tra sanità pubblica e privata accreditata, che indicano a livello generale, un significativo incremento della seconda. Lascio al lettore la riflessione finale, il mio sogno, sarebbe quello di vedere le piazze gremite di gente che protesta pacificamente, quando vengono intaccati i diritti fondamentali o le conquiste di universalità, uguaglianza, equità. La mia tristezza, è vedere le piazze gremite di gente che litiga per una partita, o peggio, tristemente ammassata per l’esaltazione del “famoso” di turno.

Carlo Alberto Pari