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a processo l'ex compagno

Ha un'altra donna, ma la madre dei suoi figli non può lasciarlo. 33enne salvata dalla suocera

In foto: la Volante della polizia davanti al tribunale di Rimini
la Volante della polizia davanti al tribunale di Rimini
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 26 mar 2023 14:25 ~ ultimo agg. 27 mar 12:17
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Il prossimo 14 giugno comparirà davanti al tribunale monocratico di Rimini per l’inizio del processo. Destinatario del decreto di giudizio immediato, a firma del gip Vinicio Cantarini, un 28enne peruviano trasferitosi a Rimini nel 2020, imputato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate nei confronti della compagna e madre dei suoi figli, una connazionale di 33 anni, che lo aveva raggiunto in città nell’ottobre del 2021.

Al suo arrivo in Riviera la donna scoprì che il compagno aveva già da tempo una relazione con un’altra. Per il bene dei figli, per mesi, cercò di fare finta di nulla fino a quando non resse più la situazione e decise di interrompere il loro rapporto e la loro convivenza. Non vuoi stare più con me? Bene, allora ti ammazzo, significa che vuoi stare vicino a tuo padre che è morto”, è una delle minacce del 28enne che il gip riporta nel decreto.

L’uomo, nonostante avesse ormai un’altra compagna, pretendeva che la madre dei suoi figli continuasse a stare sotto il suo controllo. Spesso sotto l’effetto di alcol o droghe diventava violento e si scagliava contro di lei. Come quando nel novembre scorso la colpì con un pugno alla nuca dopo una violenta lite. Fu la madre di lui a mettersi in mezzo permettendo alla donna di scappare in strada. Alcuni automobilisti notarono la 33enne inseguita dall’uomo e si frapposero tra i due facendole da scudo fino all’arrivo delle forze dell’ordine.

Alla 33enne, che dal suo arrivo in Italia ha vissuto in uno stato di costante soggezione psicologica, era consentito uscire di casa solo in presenza dell’uomo. Quelle poche volte che si azzardava a mettere il naso fuori dalla porta senza di lui erano botte e umiliazioni. Pugni in testa, calci alle gambe e percosse con un bastone: “Ti taglio la faccia”, fu l’ultima minaccia via telefono.

L’escalation di violenze raccolte dalla polizia e riepilogate in un fascicolo arrivato in Procura hanno indotto il magistrato Luca Bertuzzi a chiedere il rinvio a giudizio per il peruviano (difeso dall’avvocato Flavio Moscatt). Richiesta accolta dal giudice per le indagini preliminari.