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a processo per violenza

Commesse denunciano il datore di lavoro per molestie, il pm chiede 6 anni

In foto: Il tribunale di Rimini
Il tribunale di Rimini
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 30 mar 2023 16:00 ~ ultimo agg. 31 mar 13:08
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Le avrebbe molestate sessualmente durante l’orario di lavoro, inducendole a mettersi in malattia fino alla scadenza del contratto o addirittura a licenziarsi. Tre giovani commesse, che lavoravano in un negozio di abbigliamento all’interno di un centro commerciale di Rimini, avevano denunciato a fine 2020 il responsabile del punto vendita, un 55enne campano residente nel Riminese, che ora si trova a processo davanti al tribunale collegiale di Rimini per violenza sessuale aggravata e lesioni.

Il pubblico ministero Davide Ercolani, sulla base delle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Rimini, questa mattina ha chiesto per l’imputato una condanna a 6 anni di reclusione, riconoscendo le attenuanti generiche ma non l’ipotesi lieve per la presunta violenza.

Battute e allusioni a sfondo sessuale continue, pacche sul sedere e palpeggiamenti improvvisi, “agguati” in bagno e nei camerini, ma anche proposte sessuali esplicite come quella avanzata ad una delle tre commesse: Se vuoi che ti rinnovi il contratto vieni in bagno con me, io faccio un favore a te e tu ne fai uno a me”. Molteplici gli episodi di violenza, fisica e verbale, raccontati con dovizia di particolari dalle tre 20enni e raccolti dagli investigatori della Mobile. Davanti ai rifiuti categorici delle ragazze, l’uomo in un’occasione sarebbe passato persino dalle minacce ai fatti colpendo una dipendente con un pugno allo sterno, poi refertato in pronto soccorso a Rimini con una prognosi di 7 giorni.

Il responsabile del negozio, che all’epoca finì ai domiciliari, si è sempre dichiarato estraneo ai fatti contestati. I suoi difensori, gli avvocati Massimiliano Orrù e Simona Conti, nel corso del dibattimento hanno evidenziato un ambiente lavorativo informale e goliardico, nel quale tutti i dipendenti sarebbero stati soliti scherzare tra loro e con il responsabile. Che si sarebbe reso sì protagonista di qualche battuta a sfondo sessuale, ma mai avrebbe messo le mani addosso alle ragazze, che – a dire dell’imputato – sarebbero sempre state allo scherzo. Inoltre la difesa ha prodotto ai giudici alcune chat che l’uomo si scambiò all’epoca con le dipendenti e ha sentito nel corso del processo altri dipendenti che hanno confermato un clima goliardico assolutamente condiviso da tutti. Il 55enne, che lavora per la stessa azienda da più di 30 anni, non ha mai ricevuto un richiamo, circostanza confermata anche da uno dei titolari della società, che dalle presunte vittime avrebbe ricevuto una sola segnalazione per degli atteggiamenti poco professionali da parte dell’uomo, mai però gli sarebbero state riferite molestie o, peggio ancora, violenze.

Le vittime si sono costituite parte civile attraverso l’avvocato Stefano Caroli. La sentenza del Collegio è attesa il prossimo 6 luglio.