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ADL Cobas

Politiche abitative e rischio sfratti

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 25 feb 2023 11:30 ~ ultimo agg. 2 mar 09:07
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Giovedì 23 febbraio, gli operatori e gli attivisti di Sportello casa ADL Cobas Emilia Romagna, Casa Madiba Network, hanno incontrato l’Assessore alle politiche sociali e abitative, Kristian Gianfreda, per evitare lo sfratto esecutivo, il primo programmato il 22 marzo, da alloggi Acer per due donne sole, vittime in passato di violenza domestica.

L’incontro è stato anche l’occasione per sottoporre all’attenzione dell’Assessore la ormai conclamata problematica abitativa registrata a Rimini in linea con le tendenze degli ultimi anni anche nel resto del paese.

“Nel post pandemia abbiamo infatti osservato l’impennarsi di una presenza già segnalata in tempi non sospetti: quella degli affitti brevi, che hanno trasformato il mercato di locazione rendendo assai arduo individuare alloggi con affitti annuali in città e sferrando un forte attacco anche alla residenzialità – si legge nella nota stampa dello Sportello casa ADL Cobas Emilia Romagna – Un tema che non riguarda solo la nostra città e che, anzi, pone il problema nazionale di come l’Italia sia l’unico Paese UE a non avere una regolamentazione in tema di affitti brevi. In linea con gli standard nazionali, anche a Rimini, cresce il numero di stanze affittate (e non interi appartamenti) e con un periodo di locazione sotto l’anno. Una giungla, non regolamentata, dove l’estrapolazione di dati di inchiesta non è per nulla scontata. Vi è però assoluta necessità di un intervento per colmare questo vuoto legislativo: per questo proseguiremo ad animare la Campagna di Alta Tensione Abitativa anche nel nostro territorio e il 18 marzo saremo a Venezia per partecipare all’assemblea nazionale”.

“La regolamentazione degli affitti brevi – continua la nota – deve necessariamente accompagnarsi ad una serie di altre azioni: l’ampliamento del parco immobiliare pubblico ad es., sotto forma di un aumento del numero di alloggi erp ed ers, di una ristrutturazione rapida di quelli attualmente chiusi affinché possano essere assegnati ma anche del riutilizzo delle strutture ricettive e turistiche abbandonate ed inutilizzate da riconvertire e ristrutturare, pensando a forme di abitare condiviso da un lato ma anche a modelli di turismo sostenibile, che sappiano interrogarsi e affrontare le criticità intrinseche che questi ripercuotono sul tessuto sociale, lavorativo e sull’ambiente. Così come serve iniziare a pensare già da ora ad una moratoria sugli sfratti per il periodo estivo, vista l’impossibilità di individuare alloggi nel mercato privato e i forti meccanismi speculativi che caratterizzano residence e alberghi”.