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"non decolla"

Sanità, lavoro, sicurezza. In vista del congresso del PD le priorità del sindaco di Rimini

In foto: Il sindaco di Rimini Sadegholvaad
Il sindaco di Rimini Sadegholvaad
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 12 gen 2023 12:57 ~ ultimo agg. 13:02
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Mette in fila una serie di priorità che emergono dalla lettura della situazione locale riminese: dalla sanità al lavoro, dalle riforme alla sicurezza. Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad interviene in vista del congresso del PD dove si dovrà decidere del futuro del partito. Il primo cittadino evidenzia come il congresso, anche a livello locale, non decolli, però non è tempo di nostalgie – dice- , ma di proposte concrete che interessino la gente.


Che il clima non sia il massimo lo si legge tutti i giorni e lo si tocca anche nelle riunioni come quelle che stiamo facendo a livello locale. Questo congresso PD finora non decolla, ed è giusto non nasconderlo, ma per me la malinconia deve finire qui. Punto. Non possiamo stare tutto il giorno sul lettino dello psicanalista a contare errori e colpe, dobbiamo e possiamo rilanciare la nostra azione e la nostra visibilità. Recuperiamo entusiasmo e argomenti. Avete presente quella celebre citazione riferita a un presidente americano? L’unica cosa di cui aver paura è la paura stessa. E liberiamocene di questa paura di dire una cosa sola, di scrivere ogni volta ‘ma anche’ per buttare la palla in tribuna davanti a una qualsiasi scelta! Organizzare il congresso non significa per forza non doversi occupare dei veri e propri ‘maroni’ che sta facendo il Governo di centrodestra, mi pare anche ieri sempre più affannato proprio nella comunicazione della sua leader e con distinguo crescenti tra gli stessi alleati. Il PD ha, abbiamo, la possibilità di essere perno di un’opposizione forte e con un programma costruttivo GIA’ OGGI, e non tra due mesi allorché sceglieremo il nuovo segretario.

Dal mio piccolo osservatorio territoriale registro che:

1. La decisione di togliere lo sconto sulle accise sta salassando le tasche dei privati e delle imprese. Un pieno costa oggi 12 euro in più rispetto a fine dicembre, quando ancora persisteva lo ‘sconto Draghi’. Considerando che in un mese si fanno circa 3 pieni e mezzo, siamo oltre ai 40 euro di balzello aggiuntivo per ogni italiano, 500 euro all’anno. Ci si fa una vacanza di una settimana, in Romagna o altrove, o più semplicemente ci si paga qualche bolletta. Per le imprese e per l’inflazione ancora peggio.

2. Tutti gli ospedali in Italia sono in difficoltà. Il post Covid avrebbe bisogno di risorse per risalire, riorganizzare, riprogettare. Nulla. Neanche un centesimo in Legge di Bilancio del Governo Italiano. Se poi le file di attesa per noi, per i nostri genitori, aumentano oppure si è costretti, come in Romagna, a rioganizzare i servizi anche in maniera difficoltosa, perchè non dirlo, perchè lasciare il pallino a chi indica gli effetti (e i presunti colpevoli…) a valle e non quelli a monte? Cominciamo a spiegare pubblicamente che se per una TAC oggi ci vogliano 12 mesi di attesa la responsabilità ricade principalmente su chi politicamente ha deciso di non considerare il Sistema Sanitario Nazionale come priorità dei suoi investimenti e del suo bilancio?

3. Le riforme istituzionali….presidenzialismo…autonomia regionale. Personalmente lo ritengo un dibattito limitato a una fascia specifica della pubblica opinione, ma diciamo che insieme ai problemi più quotidiani vogliamo occuparcene. Bene, perchè non cominciare dalla semplice, banale proposta di cancellare l’ormai obsoleto e post bellico istituto dello Statuto Speciale per 5 Regioni italiane? Prevede privilegi fiscali oggi immotivati: la spesa pubblica per abitante in Emilia Romagna ammonta a 2.681 euro; la media nelle regioni a statuto speciale è di 6.500 euro, a Bolzano 8.864 euro. Grazie al privilegio fiscale, le Regioni speciali restituiscono ben poche tasse allo Stato centrale. Il Trentino Alto Adige incassa, con le tasse, una somma pari al 32 per cento del pil regionale, e di questa gira allo Stato soltanto il 6,4 per cento. Sono decine di miliardi di euro di differenziale ogni anno. Avremmo i miliardi di Legge di Governo aggiuntiva cancellando una misura che aveva oggettivamente senso nell’immediato dopoguerra, ma che a distanza di quasi 80 anni è ormai non equa e anacronistica.

4. Sul lavoro: salario minimo e defiscalizzazione degli incrementi salariali come propongono i sindacati

5. Per ciò che riguarda la sicurezza, Rimini e la Romagna chiedono da anni l’adeguamento degli organici di Polizia. Il centrodestra sempre così critico a livello locale commentando i fatti di cronaca (nera), per ora non ha neanche partorito un topolino. Zero in Legge di Bilancio. Da sindaco sarei felicissimo di venire smentito su questo punto, accogliendo i rinforzi che al nostro e ad altri territori spettano, non per censo ma per fatto oggettivo. Per ora mi limito ad osservare: niente di nuovo sul fronte occidentale. Lascio perdere l’organizzazione della questione sbarchi e i numeri in decisa salita degli stessi sbarchi…

Sono solo esempi di un’azione politica che per il Partito democratico deve avere spazi e manovra, contemporaneamente al dibattito congressuale. Dico di più, il dibattito congressuale dovrebbe riguardare proprio il presente perchè la natura o la direzione di marcia non può essere sempre un orizzonte evocato e lontano ma è carne, sangue, cibo e incazzature dell’oggi. Per quanto mi riguarda, il/la segretario/a migliore è quello che oggi combatte per dare visibilità alle nostre proposte e al contrasto a un Governo adesso davvero deludente. Si parte oggi, con entusiasmo e non avendo paura dell’ignoto e dell’imprevisto. Penseremo poi se nello zaino abbiamo messo tutto, proprio tutto, per questo viaggio.