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1 miliardo e 380 milioni

Riqualificazione alberghiera. Frisoni: bene fondo rotativo, ma serve pacchetto turismo

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 26 gen 2023 15:57
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Imprese alberghiere, complessi termali, porti, parchi e stabilimenti balneari potranno ottenere contributi a fondo perduto fino al 35% dei costi ammissibili, nel limite di spesa complessiva di 40 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023, e di 50 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025, con riserva. Questo prevede il Fondo Rotativo Turismo annunciato ieri dal Governo, per un investimento di un miliardo e 380 milioni. Una iniziativa che trova il consenso dell’amministrazione comunale di Rimini, che da tempo sta lavorando a nuove norme per agevolare la riqualificazione, visto che sono tante le strutture vecchie e obsolete, ma che avrebbe bisogno di un quadro di insieme più strutturato: “deve a mio avviso – spiega l’assessora al PNRR Roberta Frisoniessere accompagnato da politiche strutturali e di lungo periodo per il settore, che consentano agli imprenditori di programmare gli investimenti nel tempo e non dover rincorrere magari all’ultimo minuto importanti opportunità di finanziamento”.


L’intervento di Roberta Frisoni

“Il Governo ha annunciato l’avvio di un Fondo Rotativo Turismo (realizzato nell’ambito del PNRR) dal valore pari a 1 miliardo e 380 milioni per interventi destinati alla riqualificazione in chiave sostenibile e digitale delle strutture ricettive. Una notizia che, come territorio di Rimini – prima destinazione in Italia ad affermarsi per il turismo balneare – accogliamo positivamente, dal momento che punta a mettere mano a un tema per noi strategico e fondamentale per garantire la competitività della nostra offerta turistica e per proseguire lungo la strada di quella rigenerazione che, dopo aver toccato aspetti ambientali, culturali e funzionali, è necessario che ora si concentri sul patrimonio alberghiero. Nel nostro caso sappiamo che il nodo del rinnovamento e della modernizzazione di alcuni hotel deve essere sciolto e risolto, attraverso un’operazione complessa che consenta in molti casi di portare avanti progetti di demolizione e ricostruzione, che coinvolgano in alcuni casi più di una struttura al fine di creare un’offerta ricettiva di qualità, con camere più ampie, i servizi e gli spazi richiesti sempre più dai turisti. La misura del  Ministero presentata ieri nel corso di una conferenza stampa, può sì dare un contributo a questo processo, ma, deve essere inevitabilmente accompagnato da un’operazione di sistema che tenga in considerazione l’intero quadro, nella sua completezza, per tradursi in una vera politica industriale del turismo.  La disciplina prevede infatti che imprese alberghiere, complessi termali, porti, parchi e stabilimenti balneari potranno ottenere contributi a fondo perduto fino al 35% dei costi ammissibili, nel limite di spesa complessiva di 40 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023, e di 50 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025, con riserva. Si tratta di uno sforzo importante, che deve a mio avviso essere accompagnato da politiche strutturali e di lungo periodo per il settore, che consentano agli imprenditori di programmare gli investimenti nel tempo e non dover rincorrere magari all’ultimo minuto importanti opportunità di finanziamento. Dal canto nostro come amministrazione stiamo lavorando per agire anche tramite le leve dell’ urbanistica per promuovere la rigenerazione del patrimonio turistico ricettivo della nostra città ma vista l’ingente iniezione di liquidità necessaria spesso per poter avviare e sostenere interventi di riqualificazione è auspicabile che si inneschi un vero e proprio ‘pacchetto turismo’  che con diversi meccanismi e strumenti possa supportare il rilancio delle strutture ricettive e in generale di quelle al servizio del turismo in tutta Italia. Un piano fondamentale per noi per continuare a trasformare e migliorare la nostra offerta turistica, sulla scia dell’innovazione digitale, dell’efficientamento energetico e della sostenibilità”.