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battaglia tra ex coniugi

L'accusa di incesto è infondata, marito a processo per calunnia

In foto: l'aula del Collegio del tribunale di Rimini (repertorio)
l'aula del Collegio del tribunale di Rimini (repertorio)
di Lamberto Abbati   
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gio 26 gen 2023 17:34 ~ ultimo agg. 27 gen 11:08
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Un’accusa gravissima, che ha avuto anche risvolti giudiziari, quella rivoltale dal marito, un 51enne del Riminese, convinto che tra lei e il loro figlio di 15 anni ci fosse stato un rapporto sessuale. Una suggestione che non è stata confermata dai fatti, o meglio dalle immagini delle telecamere che l’uomo aveva piazzato all’insaputa di tutti all’interno dell’abitazione.

La premessa doverosa è che all’epoca delle infamanti accuse la coppia era in crisi. Divorato da una insensata gelosia, il 51enne, che per un periodo (era il 2019) fu costretto a lavorare fuori regione dal lunedì al venerdì, temeva che la moglie potesse tradirlo con un altro uomo. Così, piazzò in casa delle microcamere nascoste, una delle quali nella loro camera matrimoniale. E’ lì, nel loro letto, che l’uomo si era autoconvinto si fosse consumato un rapporto incestuoso.

Quella notte mamma e figlio dormirono nello stesso letto. Il ragazzino, infatti, aveva la febbre alta e la madre si sentiva più sicura ad averlo accanto a lei piuttosto che nella sua stanza in mansarda. Una precauzione da mamma, null’altro. Solo che il marito, riguardando i filmati, avrebbe notato dei movimenti sospetti. Così, senza pensarci due volte, denunciò la moglie per violenza sessuale aggravata.

Nei confronti della donna si aprì un’indagine, poi archiviata proprio sulla base dei filmati. Tra madre e figlio non ci fu alcun rapporto sessuale, sentenziò il giudice. La 50enne, che nel frattempo ha ottenuto il divorzio, assistita dall’avvocatessa Martina Montanari, una volta concluso il procedimento nei suoi confronti, ha deciso di controquerelare l’ex marito per calunnia, interferenze illecite nella vita privata e maltrattamenti. Per lui, difeso dall’avvocato Mario Scarpa, si è aperto il processo davanti al tribunale collegiale di Rimini e nell’ultima udienza il giudice ha disposto nei suoi confronti una perizia psichiatrica.