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Presunti maltrattamenti nella casa di riposo, assolti due operatori

In foto: repertorio
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di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 17 dic 2022 17:49 ~ ultimo agg. 18 dic 13:10
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Hanno dovuto convivere con accuse infamanti per sei lunghi anni. Oggi, però, due operatori socio sanitari riminesi, che all’epoca lavoravano in una casa di riposo di Montescudo, hanno visto riconosciuta la loro innocenza. La Corte d’Appello di Bologna, infatti, ha ribaltato il verdetto emesso l’8 giugno 2021 dal gup del tribunale di Rimini, che aveva condannato entrambi in abbreviato a 2 anni di reclusione, pena sospesa, per i presunti maltrattamenti cui avrebbero sottoposto diversi anziani ospiti. I giudici bolognesi, invece, li hanno assolti con formula piena perché il fatto non sussiste.

Per una operatrice socio sanitaria di 57 anni e un collega di 61 (assistiti dall’avvocato Massimiliano Orrù), che oggi prestano servizio all’ospedale Infermi di Rimini, è la fine di un calvario iniziato nell’aprile del 2016, quando finirono al centro di un’indagine dei carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Riccione, partita dal racconto di un’altra dipendente che dichiarò di aver assistito personalmente ad una serie di maltrattamenti. Furono 26 gli episodi incriminati immortalati dalle microcamere installate all’interno della struttura dai militari dell’Arma.

Nella lista delle accuse figuravano umiliazioni, vessazioni e maltrattamenti inflitti alle persone che erano chiamati ad assistere. Le presunte percosse denunciate, invece, furono per lo più riferite da testimoni, mentre le immagini delle telecamere nascoste evidenziarono gesti, espressioni, battute e volgarità che il difensore degli imputati ha fin da subito contestualizzato “in un difficile ambiente di lavoro”. Gli stessi oss hanno sempre respinto con forza ogni tipo di maltrattamento. Mentre la 57enne e il 61enne hanno dovuto attendere il secondo grado per essere assolti, un terzo operatore socio sanitario, oggi 71enne e in pensione, accusato all’epoca di violenza sessuale mentre cambiava un pannolone a una paziente ultraottantenne, fu assolto già in primo grado. Smontato, quindi, dai giudici bolognesi un impianto accusatorio apparso proprio dagli stessi filmati alquanto controverso.