Indietro
menu
Responsabilità anche di banche

Truffe bancarie. Lega Consumatori: incremento esponenziale, vittime risarcite

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 29 nov 2022 11:11 ~ ultimo agg. 19:02
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

La Lega Consumatori di Rimini denuncia un «incremento esponenziale di truffe bancarie», che colpiscono le operazioni bancarie e i pagamenti con le carte di credito. Molti riminesi, vittime di prelievi illeciti su conti correnti e carte di credito, hanno deciso di rivolgersi allo sportello dell’associazione e in particolare all’avvocato Emanuele Magnani, esperto in materia bancaria, e di fare ricorso all’Arbitro bancario e finanziario per dimostrare la responsabilità della Banca e ottenere un risarcimento. Nella gran parte dei casi si tratta di fenomeni chiamati tecnicamente phishing, pharming, smishing e vishing: il denominatore comune è ingannare la vittima camuffando la truffa come comunicazione ufficiale delle Poste o di un Istituto Bancario. Nel phishing l’inganno corre via mail mentre con lo smishing e il vishing attraverso sms e telefono. L’obiettivo è tentare di innescare un meccanismo in grado di estorcere dati sensibili come numeri del conto corrente e delle carte di credito. Non è sempre colpa della vittima di reato. Lo ha affermato in più occasioni l’Arbitro bancario e finanziario di Bologna, affermando la responsabilità della Banca che non aveva dimostrato di aver adottato un «sistema di protezione forte» che potesse evitare l’imbroglio e restituendo il maltolto all’ignaro correntista. «Tutti possiamo essere vittime di questi reati, anche persone giovani e preparate. Non c’è un profilo tipo, avendo difeso il laureato professionista, il bancario o il pensionato – afferma l’avv. Magnani –. I provvedimenti dell’Arbitro riequilibrano il rapporto di debolezza del correntista rispetto agli istituti di credito, che debbono migliorare sensibilmente i sistemi di protezione delle proprie piattaforme online. Non può ricadere solo sulla vittima di reato, la sottrazione di denaro dal suo conto corrente».