Indietro
menu
m5s esce da maggioranza

Nomine Geat: M5S e Lega contro il Pd. Raffaelli: Angelini dovrebbe dimettersi

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 24 nov 2022 13:33 ~ ultimo agg. 14:31
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

La nomina di Fabio Galli, in quota Pd, come presidente della Geat incrina la maggioranza a Riccione. Il MoVimento 5 Stelle, che col suo responsabile locale Tomassini aveva coordinato la campagna elettorale pur non riuscendo ad ottenere un buon riscontro alle urne, non fa più parte della coalizione che ha portato alla vittoria di Daniela Angelini. Una scelta che emerge chiaramente nelle parole con cui il senatore pentastellato Marco Croatti commenta le decisioni in merito a Geat. “Nessuna delusione” premette il senatore, puntando il dito sulle “brame predatorie del PD, con una sindaca senza autorevolezza che ratifica decisioni prese nelle stanze di partito, legate a logiche di potere e non a meriti e capacità. Non siamo interessati ad alcuna poltrona e non abbiamo intenzione di partecipare a questo teatrino di spartizione”. Secondo Croatti il “PD riccionese ha lavorato e fatto squadra per un progetto condiviso solo fino alla chiusura delle urne per poi interessarsi, dal minuto successivo, soltanto di poltrone, mostrando il proprio vero volto e replicando a livello locale l’atteggiamento opportunista, arrogante e prevaricatore del PD nazionale. Un partito che non parla di temi e di proposte per i cittadini ma solo di occupazione di cariche”.

Ad intervenire su quella che definisce una “faida interna” è anche la capogruppo della Lega in consiglio comunale a Riccione Elena Raffaelli. “Cambia il nome ma non il partito di appartenenza – attacca –. Il PD non lascia indietro una poltrona. La nomina di Fabio Galli al posto Alberto Arcangeli sembra riguardare esclusivamente la spartizione di posti tra le fazioni piddine in costante guerra tra loro. E Daniela Angelini, vaso di coccio tra vasi di ferro, non tocca palla. Vince una corrente PD mentre perde Riccione”. La consigliera si chiama fuori da valutazioni sulla capacità dei candidati a ricoprire il ruolo apicale in Geat ma contesta “le logiche di spartizione e di dominazione del PD che già tanti danni e altrettanti ritardi ha provocato in passato. Riccione verrà ricacciata in un ruolo di subalternità nei confronti di Rimini che già non nuota in acque alte e serene. Un copione già visto che conferma il trucco perpetrato nei confronti degli elettori riccionesi. Daniela Angelini non è mai stata un candidato sindaco super partes, civico. La sua è stata una candidatura-specchio che celava chi avrebbe tirato davvero le fila dell’amministrazione”. La Raffaelli si chiede anche “con che coraggio oggi le liste civiche si presentino ai loro elettori, dopo aver promesso indipendenza e un nuovo modo di fare politica staccato dalle logiche di spartizione partitica”. Poi l’affondo finale alla sindaca: “di fronte a manovre di tale sfrontatezza, Angelini dovrebbe dimettersi. Ma per farlo dovrebbe avere la schiena dritta e nessuna sudditanza nei confronti del PD. Riccione ricade così nelle vecchie logiche della gestione PD, un partito in evidente disfacimento tra faide rissose, senza idee e progetti ma proprio per questo più agguerrite che mai a occupare i fortini rimasti”.

Azione Riccione, che aveva deciso di restare fuori dalla coalizione di centrosinistra alle ultime amministrative, commenta l’uscita del M5S dalla maggioranza. “Il modesto risultato elettorale ed ora l’uscita del Movimento 5 Stelle, fanno emergere due aspetti che avevamo già sollevato prima delle elezioni sulla coalizione di centrosinistra – si legge –, dalla quale abbiamo deciso di restare fuori per la presenza dei populisti, preferiti da PD e Candidata Sindaca all’area moderata e riformista rappresentata da Azione“.
Il primo aspetto – prosegue la nota – è che la coalizione era, ed ora più di prima delle elezioni, troppo spostata a sinistra, anche per un peso politico modesto in maggioranza e fuori delle compagini civiche; mentre il secondo aspetto, forse più preoccupante, è che la vittoria con scarso margine di Daniela Angelini, alla quale i M5S non hanno praticamente contribuito in termini di consensi, rende il progetto politico debole, in un momento in cui sono necessarie idee e scelte coraggiose per il bene della città e dei Riccionesi. Azione annuncia quindi un sostegno esterno all’amministrazione: “riteniamo che in questo momento storico, di difficoltà e elevato rischio recessione, per la città di Riccione sia necessario dare forza all’unico progetto politico di possibile sviluppo presente, e non indebolirlo, in modo che chi amministra possa essere in grado di fare quelle scelte coraggiose e innovative di cui abbiamo bisogno, che però per ora stentiamo a vedere, ma che servono subito, e per questo riteniamo di sostenere da fuori, anche senza poltrone, il lavoro della Sindaca Daniela Angelini, alla quale abbiamo dato prima delle elezioni e ribadiamo ora, la massima stima e fiducia” conclude la nota.