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Difficile arrivare a fine mese

L'inflazione galoppa: +12,2% a Rimini. In un anno 3.500 € in più a famiglia

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 16 nov 2022 16:43
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L’inflazione continua a correre senza freno. Anche nel mese di ottobre l’Istat rileva nel riminese una crescita del 3,3% che porta il tasso su base annua al +12,2%. Un dato che non si registrava dagli anni ’80 e che pone Rimini tra le prime 12 in Italia per rincari. La media nazionale + del +11,8%. Con l’inflazione a questi livelli l’aggravio medio per una famiglia tipo è stimato mediamente in 3.500 Euro di spese in più all’anno, di cui 800 solo nel settore alimentare. Il settore energia, vera e propria spada di damocle, registra variazioni tendenziali del 203,2% sull’energia elettrica e del 113,9% sul gas. Ci sono poi i combustibili solidi al + 88.7%. Il carrello della spesa cresce invece del 13,2%: pane e cereali +14.5 % , carni +12% , pesci e prodotti ittici +11.3%, latte formaggi e uova +17.2%, oli e grassi +27.6%, frutta +3%, vegetali +14.6%

Questi rincari – commenta il presidente della Federconsumatori di Rimini Graziano Urbinatisono particolarmente gravi perché colpiscono in maniera disuguale le famiglie, aumentando le disparità e le disuguaglianze a svantaggio delle famiglie meno abbienti e delle persone socialmente più fragili“. Federconsumatori ha rilevato modifiche nelle abitudini delle famiglie: dal calo del consumo di carne e pesce del -16,8%, alla riduzione del consumo di verdura (che riguarda il 12,9% dei cittadini), al ricorso sempre più assiduo a offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 46% dei cittadini). “In tale contesto – prosegue Urbinati – gli sconti del Black Friday assumono un nuovo significato: la maggior parte di chi acquisterà lo farà in vista delle festività natalizie oppure effettuerà acquisti nel settore alimentare“.
Da Federconsumatori arriva un appello al Governo. “Le prime risposte contenute del Dl Aiuti quater sono a nostro avviso ancora insufficienti: troppo poche le risorse destinate ai cittadini, incomprensibile l’esclusione degli utenti domestici dall’accesso alla rateizzazione delle bollette, manca inoltre ogni riferimento alla sospensione dei distacchi per morosità. Sono ancora molte le operazioni da mettere in campo se si vuole veramente invertire la rotta di tale andamento, che sta innescando una spirale negativa di crisi e calo della domanda“. “Chiediamo, pertanto, che il Governo – aggiunge Urbinati – prenda seri provvedimenti di contrasto ai fenomeni speculativi, rafforzando i poteri dell’autorità di vigilanza sui prezzi e istituendo degli Osservatori territoriali dedicati, con la partecipazione attivi delle Associazioni dei consumatori. È improrogabile, inoltre, una profonda revisione e riforma delle aliquote IVA, che preveda una sterilizzazione ed un contenimento su tutti i beni primari: secondo le nostre stime si risparmierebbero, in tal modo, 531,57 euro a famiglia“.