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impatto eccessivo

Eolico. Confartigianato preoccupata per il turismo: tante perplessità

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 7 nov 2022 17:44
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Con la scadenza per le osservazioni al progetto sempre più vicina, si riaccende nel riminese la discussione sull’impianto eolico offshore. Ad avanzare preoccupazioni sul possibile impatto turistico dell’impianto, ma senza dimenticare eventuali criticità sulla pesca, è Confartigianato. Ad intervenire Davide Cupioli, Presidente Confartigianato Imprese Rimini, e Mauro Vanni, Presidente Confartigianato Imprese Demaniali.

Il tema dei rincari energetici ha investito pesantemente noi artigiani e i nostri cicli produttivi – spiega Cupioli -; quindi, è auspicabile che si prendano strategie nell’immediato per l’emergenza e per il lungo periodo. L’accelerazione sulla realizzazione del parco eolico nel tratto di mare tra Rimini e Cattolica ci preoccupa e le perplessità sono più di una. Non vorremmo che si corresse troppo, con il rischio di non analizzare approfonditamente il rapporto costi/benefici. Dal punto di vista ambientale, paesaggistico ed economico siamo contrari perché, in un’aerea a forte vocazione turistica come la nostra, sarebbe la rovina di un patrimonio costruito in tanti anni.” “Per la nostra economia – prosegue – il turismo è un motore importante, senza dimenticare il mare e la pesca che da sempre sono state una ricchezza per il nostro territorio. Non è ancora chiaro, poi, se la ricaduta sul territorio ci sia e in quali termini, poiché l’impianto andrà in rete nazionale. La nostra non è una barricata, ma un’attenta e ponderata riflessione sul nostro territorio poiché poi non si può tornare indietro. Troppo spesso, negli ultimi anni, abbiamo assistito ad annunci di opere realizzate che poi non hanno rispettato le attese”.

La nostra organizzazione non è contraria né al parco eolico, né ad altri sistemi di produzione di energia elettrica alternativi – premette Vanni. Siamo contrari a questo parco eolico, così come ci è stato presentato, con pale di oltre 200 metri di altezza, a nove miglia e mezzo dalla costa, che deturperebbero il paesaggio e l’orizzonte del nostro mare, una delle pochissime cose che non abbiamo ancora contaminato. Negli ultimi anni, con la realizzazione del Parco del Mare e altri interventi, si è invertita la tendenza di cementizzazione che aveva caratterizzato i decenni precedenti. Con il parco eolico torneremmo ad inquinare visivamente il territorio. Il turismo è la nostra industria, dobbiamo salvaguardarlo. Creare un ecomostro sull’onda dell’emotività legata ad un’emergenza che potrebbe essere solo temporanea, è pericoloso. Rischiamo di deturpare il nostro mare a vita e non potremmo più tornare indietro. Questo va contro le politiche di tutti i comuni della nostra costa, che negli ultimi anni hanno cercato di riqualificare il lungomare con una certa sensibilità dal punto di vista ambientale. Andare ad invertire questa rotta non ha senso.” “Siamo invece favorevoli – conclude – alla costruzione di parchi eolici fuori dalla portata visiva, ad oltre 50 km della costa, oppure in aree non turisticamente interessate. In altre condizioni, potrebbero diventare addirittura un’attrazione turistica”.