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Lo studio sui guariti

Covid. Ricerca Unibo su 18 milioni di persone: vaccini dimezzano rischio reinfezione

In foto: repertorio
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di Redazione   
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dom 27 nov 2022 11:00 ~ ultimo agg. 28 nov 07:36
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Una meta-analisi sui dati di oltre 18 milioni di pazienti evidenzia che tra chi è guarito dopo un’infezione da coronavirus la vaccinazione permette di dimezzare la possibilità di contrarre nuovamente il covid. Ma non solo. Anche nel caso di una seconda infezione, tra i vaccinati è dimezzata la possibilità di sviluppare una forma grave della malattia. E’ quanto emerge dall’analisi pubblicata sulla rivista Frontiers in Medicine e coordinata da Lamberto Manzoli, medico epidemiologo e direttore della Scuola di Sanità Pubblica e Igiene dell’Università di Bologna. L’indagine, che ha coinvolto anche  studiosi dell’Università di Ferrara e della Sapienza Università di Roma, mostra che, rispetto alla sola immunità naturale acquisita dopo essere guariti dal coronavirus, la vaccinazione permette di dimezzare la possibilità di contrarre nuovamente il covid. Inoltre, anche nel caso di una seconda infezione, i dati mostrano che tra i vaccinati è dimezzata la possibilità di sviluppare una forma grave della malattia. Situazione analoga anche per le persone vaccinate con una sola dose, anche per la variante Omicron e fino a 12 mesi dall’ultima infezione. Manzoli spiega anche che i vaccini hanno ridotto un rischio già basso visto che i casi gravi tra le persone guarite sono meno di uno su un milione.

La protezione da vaccino (dopo una prima infezione) è più potente della protezione naturale da risposta del corpo all’ infezione – come ci segnalano alcuni  medici di famiglia –. Questo non è una novità nelle malattie infettive, dato che ci sono altre 3 infezioni in cui la protezione da vaccino è più potente della protezione della risposta immunitaria da infezione spontanea. Questo è il motivo ad esempio per cui come terapia per l’ infezione genitale da Papillomavirus (non come prevenzione, ma come terapia) si può usare il vaccino anti-papillomavirus“.