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superato il 2019

Osservatorio Trademark: da maggio a settembre 38,7 milioni di turisti

In foto: riviera romagnola
riviera romagnola
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 12 ott 2022 14:17 ~ ultimo agg. 14:34
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Un estate da incorniciare sulla riviera romagnola. A dirlo i numeri dell’Osservatorio Turistico Regionale di Unioncamere Emilia-Romagna elaborati da Trademark Italia. Da Comacchio a Cattolica passando per Cervia, Cesenatico, Rimini e Riccione infatti le presenze e gli arrivi sono aumentati non solo rispetto al 2021 ma anche in confronto al 2019, ultima stagione prima della pandemia: le 38,7 milioni di presenze nelle località turistiche della costa da maggio a settembre 2022 sono superiori sia ai 34,8 milioni di dodici mesi fa che ai 38,3 milioni che nel 2019 avevano fatto registrare quella che era stata, numeri alla mano, la stagione turistica più positiva dal 2010 in poi. La contrazione di agosto è stata recuperata con le crescite significative di maggio, ma in particolare di giugno. Gli aumenti di presenza non significano però direttamente aumenti di introiti, visti i rincari che gli operatori turistici hanno dovuto affrontare.

Dall’osservatorio emerge che è soprattutto merito del pubblico italiano la cui crescita non si arresta e di una clientela straniera che non registra cali significativi nonostante il conflitto in Ucraina abbia precluso la vacanza ai russi.

Apt Servizi e le tre Destinazioni turistiche insieme hanno realizzato un piano di investimenti da 30 milioni di euro nel triennio 2021-2023, con campagne pubblicitarie sui media italiani ed esteri che raggiungono i 20 milioni di euro di investimenti dal 2021 al 2024. Fondi a cui si devono poi aggiungere i 300 milioni di euro a disposizione tra il 2022 e il 2024 per la riqualificazione alberghiera.

La stagione è stata senza dubbio positiva, la nostra Riviera ha richiamato tanti turisti dall’Italia e dell’estero – afferma l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini-. Questa estate è stato un banco di prova importante per quella che è una delle principali filiere economiche dell’Emilia-Romagna, una industria che contribuisce a più del 13% del Pil regionale. Dopo il 2020 e 2021, due ‘anni zero’ a causa della pandemia difficilmente giudicabili, questo 2022 ha segnato a tutti gli effetti il ritorno alla normalità”.

“Ha pagato anche la nostra politica sui grandi eventi, che ci ha permesso di estendere la stagione e registrare le crescite più importanti a maggio e giugno, con risultati positivi su settembre in particolare in raffronto a prima della pandemia– aggiunge l’assessore-: in questo modo siamo riusciti anche a recuperare una leggera contrazione in agosto, il mese che storicamente incideva per oltre la metà delle presenze”.

Se i numeri non mentono, dobbiamo però anche essere attenti e onesti ad analizzarli e interpretarli – avverte Corsini-: a una crescita quantitativa delle presenze non corrisponderà necessariamente un aumento degli introiti per gli operatori, che vedono i loro margini e quindi i loro guadagni erosi da un aumento spropositato dei costi dell’energia. Come Regione abbiamo già attivato un Tavolo di crisi permanente con le parti sociali per trovare soluzioni ai rincari: la prima via è sicuramente quella degli incentivi per la riqualificazione energetica e l’introduzione di fonti rinnovabili. Una strada- conclude l’assessore- che nel turismo avevamo già intrapreso prima dell’estate con gli oltre 300 milioni di euro a disposizione degli alberghi grazie all’accordo con banche e BEI”