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Energia: +113,9%

L'inflazione non si ferma e a Rimini corre di più. Carrello spesa: in un anno +11,6%

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 11 ott 2022 15:05 ~ ultimo agg. 12 ott 08:07
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Non si arresta la corsa dell’inflazione e in provincia di Rimini avanza più veloce rispetto alla media nazionale. Lo rileva Federconsumatori analizzando i dati Istat che vedono per il territorio un ennesimo +0,4% con l’inflazione che in agosto si attesta al +8,8%, mezzo punto sopra al dato nazionale. Il dato relativo al solo carrello della spesa cresce addirittura dell’11,6%: il dato più elevato da giugno 1984. E poi c’è il +113,9% dell’energia elettrica, il +68,3% del gas per riscaldamento e +26% di legna e pellet (+ 7,4% solo nell’ultimo mese).
Aumenti che solo in parte sono giustificati dall’andamento inflattivo e dal conflitto in Ucraina – scrive la Federconsumatori riminese –: ecco perché chiediamo interventi immediati del Governo per sostenere famiglie e imprese e un piano capace di ridurre strutturalmente l’impatto delle attività finanziarie sui mercati all’ingrosso in grado di arginare la spirale di crisi che si sta innestando, fatta di rinunce, riduzione dei consumi, cali produttivi. Una spirale che colpisce e impoverisce l’intero sistema economico.” Con l’inflazione a questi livelli, ogni famiglia spenderà 2.600 euro in più all’anno, di cui 600 solo nel settore alimentare.
Questi rincari – prosegue l’associazione – sono particolarmente gravi perché colpiscono in maniera disuguale le famiglie, aumentando le disparità e le disuguaglianze a svantaggio delle famiglie meno abbienti e delle persone socialmente più fragili. Per questo è necessario ed urgente che il Governo intervenga, con provvedimenti in grado di arginare la spirale di crisi che si sta innestando, fatta di rinunce, riduzione dei consumi, cali produttivi“.
Federconsumatori chiede misure di sostegno dei redditi con una riforma delle aliquote IVA, delle accise e degli oneri generali di sistema in bolletta e con un potenziamento degli interventi per arginare l’emergenza sul piano economico e sociale. A livello locale l’associazione torna a sollecitare i comuni a destinare parte dei dividendi delle multiutilities di cui sono soci a misure di contrasto della povertà energetica e per l’efficientamento energetico. Altra richiesta, un vero e proprio piano comunale di sviluppo delle Comunità energetiche e, per la tariffa dei rifiuti, incrementi della scontistica e forme flessibili di pagamento.