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Con sede a Mosca

Il Nobel per la pace all’Associazione Memorial presente al Meeting 2022

In foto: il convegno al Meeting 2022
il convegno al Meeting 2022
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 7 ott 2022 16:48 ~ ultimo agg. 17:19
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Il premio Nobel per la pace è andato all’associazione russa Memorial che ha sede centrale a Mosca e che è stata presente al Meeting 2022 di Rimini con la mostra “Uomini nonostante tutto. Storie da Memorial” e con un convegno dedicato. “Una notizia che ci riempie di gioia” commentano dal Meeting.

Il Nobel per la Pace è stato attribuito anche ad Ales Bialiatski, attivista bielorusso per i diritti umani e all’Ukraine’s Center for civil Liberties.

. La mostra nasce da due percorsi espositivi realizzati negli ultimi anni a Mosca da Memorial sulla base dei propri archivi e collezioni museali: il primo, dedicato alle lettere che i padri scrivevano ai figli e alle famiglie dai lager; il secondo, sull’universo femminile nei lager, sui piccoli oggetti (ricami, disegni, pupazzetti), che le madri in lager confezionavano per i figli, nel disperato tentativo di mantenere vivo un legame che a causa del passare degli anni e della propaganda del regime sembrava inesorabilmente destinato a spezzarsi.
Attraverso queste corrispondenze e questi oggetti – a volte poveri, ingenui, a volte testimoni di una sorprendente creatività – emergono storie straordinarie di umanità, amicizia, di dolore e di verità, che documentano la passione per l’uomo che si conserva nelle più intime fibre della persona. In ogni sezione si alternano «voci» che sottolineano le condizioni disumane, volte appunto a umiliare, annichilire la persona, e altre che parlano della dignità riconquistata, di un «bene» che può risplendere ovunque e, nonostante tutto, consentire di restare uomini. La mostra è costruita su testi, video e foto (le collezioni di Memorial presentate al Meeting sono attualmente sotto sequestro).

. Riannodare il filo della memoria, questo il tema del Convegno “Uomini nonostante tutto. Storie da Memorial”.– che ha visto protagoniste le esponenti di Memorial al Meeting. Essere capaci di memoria significa restituire un volto, una storia, una dignità a uomini e donne che sembravano inghiottiti per sempre dalla spirale di violenza del passato, ma soprattutto, ripercorrendone le vicende, constatare con stupore che l’umano rifiorisce anche nelle situazioni più disumane. A questo tenace filo possiamo aggrapparci anche oggi, in situazioni in cui abbiamo bisogno di imparare di nuovo, balbettando, parole come libertà, responsabilità, sacrificio, e poi amore, perdono, misericordia. Abbiamo bisogno di imparare a condividere il dolore senza lasciarci offuscare il cuore da sentimenti di rancore e di vendetta, di lasciar spazio alla possibilità di un miracolo quotidiano.