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Paradossi della svolta ambientale

Caro energia. Frisoni: trasporto pubblico a rischio, anche a causa del "green"

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 4 ott 2022 16:51 ~ ultimo agg. 16:52
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Aumenta il costo del carburante da fonti fossili, ma ancor più quello del metano e dell’energia elettrica. Rincari che pesano anche sul trasporto pubblico che paga anche la conversione “green”  per cui molti dei nuovi mezzi sono elettrici o alimentati a metano (vedi notizia). Una situazione messa in luce dall’assessore alla mobilità del comune di Rimini Roberta Frisoni: ” quello del trasporto pubblico locale è un settore che già dallo scorso anno deve fare i conti con l’impennata del prezzo del carburante e che oggi si trova nella situazione, per certi versi paradossale, di dover pagare anche la necessaria ‘svolta green’ per tutti quei sistemi alimentati ad energia elettrica o a metano”.

Per il solo parco mezzi di Start Romagna si ipotizza un raddoppio della spesa per alimentare i mezzi. “In questo quadro va colto come un segnale positivo e molto incoraggiante l’annuncio fatto oggi da parte di Start Romagna della sottoscrizione di un imponente finanziamento per il rinnovo di oltre il 40% dei mezzi in dotazione da qui al 2025, con nuovi autobus alimentati prevalentemente a metano, ibridi o ad alimentazione elettrica. Un’azione che fa seguito all’impegno dell’ammodernamento del parco mezzi in chiave green che vede coinvolta in maniera diretta anche l’Amministrazione comunale, con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio a favore degli utenti e incrementare la sostenibilità della rete di trasporto. Un investimento sul futuro che rischia però di essere compromesso o comunque depotenziato alla luce della maggiore onerosità dei sistemi a basso impatto ambientale, determinata appunto alla corsa al rialzo del metano e ancor più, come noto, dell’energia elettrica“.

La Frisoni chiede un intervento urgente al Governo, preoccupata che questi aumenti costringano gli enti locali a dover tagliare i servizi di TPL nel tentativo di tamponare l’emorragia di costi. “Una extrema ratio da scongiurare, per evitare di innescare un corto circuito dannoso sotto molteplici punti di vista, in primis perché comporterebbe disagi e aggravi per i cittadini e in particolare per le fasce più deboli. È infatti proprio nei momenti di crisi economica che è necessario garantire la piena operatività del trasporto pubblico locale quale alternativa all’uso dell’auto privata, con i costi che questa comporta a carico delle famiglie”.