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il delitto di via rastelli

L'omicida dal carcere: "Fatemi vedere mio figlio"

In foto: il cadavere trasportato fuori dall'abitazione (foto Migliorini)
il cadavere trasportato fuori dall'abitazione (foto Migliorini)
di Lamberto Abbati   
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lun 27 giu 2022 19:27 ~ ultimo agg. 28 giu 13:41
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E’ ancora spaesato e confuso, come se non avesse ben realizzato quanto accaduto. Simone Benedetto Vultaggio, il 47enne riminese accusato dell’omicidio della compagna, Cristina Peroni, romana di 33 anni, dal carcere riminese dei Casetti continua a chiedere con insistenza notizie del figlio di 5 mesi avuto dalla donna: “Come sta? Con chi è? Fatemelo vedere…”. 

Domani (martedì) è stato fissato l’interrogatorio di garanzia davanti al gip. Vultaggio, che oggi in carcere ha ricevuto la visita del suo difensore, l’avvocato Alessandro Buzzoni, pare intenzionato a rispondere alle domande del giudice, dopo che sabato scorso aveva fatto scena muta davanti al sostituto procuratore Luca Bertuzzi. L’indagato dovrà chiarire cosa l’abbia spinto a uccidere Cristina all’interno della loro abitazione di via Rastelli. La loro storia sembra fosse arrivata al capolinea e Vultaggio probabilmente temeva che la compagna potesse andarsene insieme al piccolo. “Non me lo faceva nemmeno tenere in braccio”, avrebbe raccontato agli investigatori della Squadra mobile di Rimini.

Sempre domani (martedì) si svolgerà l’autopsia dell’anatomopatologo Loredana Buscemi sul corpo della vittima, che, secondi i primi accertamenti, sarebbe stata raggiunta da 30 coltellate, una della quali alla giugulare, in varie parti del corpo e infine colpita più volte alla testa con un mattarello.