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Doppia intervista

I nodi della sanità. Paolizzi su case salute: prima dei contenitori, servono i medici

In foto: repertorio
repertorio
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 17 giu 2022 13:04 ~ ultimo agg. 15:11
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Prima di pensare a costruire i contenitori, come le case della salute, si dovrebbero formare i professionisti che ci dovranno operare. E magari proprio sulla formazione si potrebbero investire le risorse del Pnrr. A dirlo è il dottor Corrado Paolizzi, medico di base, ospite di Tempo Reale su Icaro TV. “Noi medici siamo sempre meno e si parla di aumenti di massimale – spiega – ma quante ore pensano che si possa lavorare continuando a dare un servizio all’altezza? Ma dove sono i medici per le case di comunità? All’Università entrano in pochi per via dei numeri chiusi, non si riescono a specializzare in medicina di base…se non hai il personale sanitario, si può costruire anche una reggia, ma chi ci metti dentro? Ma sei io faccio già ora 8/9 ore di ambulatorio e lavoro anche 12/15 ore, dove trovo il tempo per fare le ecogafie o le spirometrie e non si tratta di esami che si possono fare “a spannella” perché- parliamo di sanità.

Ai microfoni di Tempo Reale, Paolizzi ha anche espresso le sue forti perplessità sull’ipotesi di stop all’isolamento per i pazienti positivi al covid. “E’ molto rischioso abbassare la guardia – spiega – specie in prospettiva dell’autunno. A noi arrivano solo i pazienti più gravi ma ci sono ancora una marea di positivi. Gli autotest permettono di eludere il controllo medico e quindi in quei casi conta solo il senso civico“. Paolizzi torna anche a denunciare i difetti di comunicazione e i messaggi non sempre coerenti che passano. Ad esempio sui vaccini: “non si può annunciare che in autunno arriverà un nuovo vaccino che coprirà anche le varianti e contemporaneamente chiedere ai soggetti fragili di fare la quarta dose che copre le varianti vecchie. La gente non capisce e, con l’estate alle porte, attende l’autunno. E’ questa l’informazione che è passata mentre sarebbe opportuno per i soggetti fragili mantenere un alto livello anticorpale.

A Tempo Reale si è parlato di sanità anche con Cristian Paolucci della Fp Cgil di Rimini. A preoccupare “la carenza e lo stress del personale dei Pronto Soccorso (dove mancano 11 dirigenti a Rimini) ed il tentativo di recedere dal riconoscimento dell’indennità Covid-19 per interi settori del comparto“. Non convince poi l’ordine di servizio per sopperire alle assenze dei medici di PS con colleghi di altri reparti.