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'battaglia per la sopravvivenza'

I medici di emergenza urgenza a convegno a Riccione. Il problema abbandoni

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 12 mag 2022 14:55 ~ ultimo agg. 15:13
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Dal 13 al 15 maggio si svolge al Palacongressi di Riccione il Congresso Nazionale SIMEUsocietà italiana della medicina di emergenza urgenzaNavigando verso il futuro, consapevoli del proprio passato”. Attesi 1000 professionisti, medici ed infermieri, ma anche moltissimi giovani specializzandi.

Un’occasione per fare il punto su una situazione che il SIMEU presenta come drammatica: “Sono circa 600 i medici dell’emergenza e urgenza che nel 2022 hanno scelto di dimettersi dai pronto soccorso, al ritmo di circa 100 unità al mese. 4.200 è il dato ormai tristemente noto da cui si parte: il calcolo degli ultimi mesi dello scorso anno di dottori e dottoresse che strutturalmente mancano nei pronto soccorso d’Italia rispetto le reali necessità di gestione. La somma dei fattori ha implementato il valore stimato delle carenze portandolo sempre più prossimo alle 5000 unità. Un problema sempre più grave che continua a non trovare proporzionata attenzione e interesse, soprattutto da parte dei decisori che, pur avendolo compreso, sembrano non volere dare segnali concreti di soluzione nel breve termine. E questo disinteresse incide molto sulle scelte dei professionisti rispetto al proprio futuro. Se coloro che lasciano fossero raggruppati in team operativi corrisponderebbero a 4/5 centri di soccorso che non esisterebbero più.  Inoltre in 9 strutture su 10 almeno un medico manifesta l’intenzione di abbandonare entro un anno”.

“La criticità legata all’organico viene amplificata dal carico di lavoro causato dal “boarding”, il fenomeno di prolungata permanenza dei pazienti e di sovraffollamento di barelle in dipartimento – causate dall’incapacità dei reparti di accogliere i pazienti per mancanza di letti – che da sole assorbono tempo ed energie dei professionisti che vengono sottratte alla gestione delle emergenze. Dalle recenti stime SIMEU il 45% delle strutture operative italiane ne soffrono”.

Apriranno i lavori il Past President Salvatore Manca che farà un’analisi dell’evoluzione dei PS dal pre covid a oggi e poi il Presidente del comitato scientifico del Congresso Francesco Pugliese che evidenzierà “luci e ombre” della medicina di emergenza urgenza. Il dottor Manca e il dottor Pugliese si faranno domande e lanceranno provocazioni: quale il futuro possibile per professionisti e pazienti?

La sproporzione tra la domanda sanitaria e le risorse disponibili è sempre più evidente: “Ci auguriamo di essere aiutati dai nostri pazienti in questa lotta alla sopravvivenza dei PS” auspica Fabio De Iaco Presidente Nazionale SIMEU “Cittadini e operatori sono sullo stesso fronte della battaglia. Pochi anni fa in Francia una situazione migliore della nostra attuale ha originato un clamoroso sciopero nei Pronto Soccorso, opzione che non vogliamo e non possiamo considerare. Ma siamo già alle dimissioni di massa: cos’altro dobbiamo fare per sollecitare ed ottenere le azioni necessarie? Quanto ci si aspetta che potremo ancora resistere con le nostre sole forze?”

Ma si cercherà anche di dare fiducia ai giovani professionisti. Lo farà Francesca Mangiatordi, medico, nota per la foto simbolo della prima ondata pandemica, che evidenzierà le buone ragioni per continuare a resistere e a lottare per difendere i pronto soccorso dal rischio estinzione. Agnese Testoni rappresenterà sul palco gli infermieri dell’emergenza urgenza evidenziandone il loro punto di vista rispetto ad una ristrutturazione sistemica.

Il programma del Congresso.