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la storia

Su Marketplace vende vasi di interesse storico senza saperlo, a processo per ricettazione

In foto: repertorio
repertorio
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 11 apr 2022 15:14 ~ ultimo agg. 12 apr 10:35
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E’ accusato di ricettazione di beni di interesse storico e archeologico per il semplice fatto di averli messi in vendita su Marketplace, senza però possederli materialmente e senza essere a conoscenza del reale valore degli oggetti. E’ l’incredibile storia che ha come protagonista un riminese di 50 anni, assistito dall’avvocato Piergiorgio Campolongo.

L’uomo, che nel tempo libero arrotonda come svuota cantine, si era recato alcuni anni fa al mercatino dell’antiquariato a Gambettola. Lì, in una delle tante bancarelle, aveva notato tre vasetti antichi in vendita a 10 euro complessivi. Aveva intuito potessero valere più del prezzo richiesto, ma non immaginava che fossero addirittura beni archeologici. Sul momento, si era limitato a fotografarli e, una volta tornato a casa, aveva postato le foto sul Marketplace, la piattaforma di Facebook utilizzata per pubblicizzare e vendere vari articoli. Tra sé e sé si era detto: “Se qualcuno è veramente interessato, torno a comprarli e li vendo”.

L’annuncio è finito sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza, che, dopo aver fatto analizzare le foto da esperti, ha trovato conferma nel sospetto iniziale: “Sono vasi di interesse storico e archeologico”. I finanzieri si sono presentati a casa del presunto compratore perquisendola da cima a fonda. Dei vasi antichi, però, nessuna traccia. L’uomo ha provato a spiegare che quegli oggetti li aveva solo fotografati, che non li aveva mai posseduti, che le foto pubblicate servivano per capire se ci fossero dei potenziali compratori interessati. Tutto inutile. Il solo fatto di essersi intromesso per farli acquistare configurava il reato di ricettazione. L’avvocato Campolongo chiederà per il suo assistito un giudizio abbreviato condizionato, nella speranza di riuscire a scagionarlo.

Il riminese in passato era già stato condannato per una vicenda analoga. In quell’occasione aveva messo in vendita, sempre su Marketplace, dei grossi bossoli vuoti di artiglieria di cannone. Erano state sempre le fiamme gialle ad intercettare l’annuncio e a far scattare una perquisizione con la collaborazione degli artificieri. Che avevano sì rinvenuto i bossoli, ma vuoti. Tanto era bastato per mandare a processo il 50enne per detenzione di materiali esplodenti. Quei bossoli, infatti, sostenne l’accusa, potevano essere riutilizzati. Tesi accolta dal giudice, che condannò lo svuota cantine.