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Medici, criticità, burocrazia

Rossi (Pd) tranquillizza medici: proroga per ricette dematerializzate

In foto: Nadia Rossi
Nadia Rossi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 1 apr 2022 14:41 ~ ultimo agg. 14:43
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Il ministro della sanità Roberto Speranza ha annunciato che l’utilizzo delle ricette dematerializzate per i medici di famiglia sarà prorogato, attraverso ordinanza della Protezione civile, fino al 31 dicembre. Lo spiega la consigliera regionale dem Nadia Rossi (precisando che la competenza in materia è nazionale) in risposta alla Federazione italiana dei medici di medicina generale dell’Emilia-Romagna che nei giorni scorsi ha puntato il dito contro il ritorno alla ricetta cartacea, dopo la fine dell’emergenza covid, lamentando una generale preoccupazione per lo stato e le sorti della categoria dopo due anni di pandemia. “Senza dubbio – dice la Rossi – serve valutare la resa strutturale di questa misura, considerato che, intorno a noi, il mondo è cambiato e che i formati elettronici garantiscono semplificazione ed immediatezza”. Sulle altre preoccupazioni espresse dal segretario regionale di Fimmg, la consigliera puntualizza: “Mi sento di dire che in Regione Emilia-Romagna l’attenzione per la categoria è massima. E nell’ottica di sviluppare una sanità come quella delineata dal Pnrr, che riporta al centro la medicina del territorio e la domiciliarità con la presa in carico dei pazienti, serve far sì che ognuno diventi soggetto attivo della nuova organizzazione sanitaria. A tal proposito, la settimana scorsa ho sottoscritto insieme ad altri colleghi del gruppo Pd un’interrogazione alla Giunta per sapere come si intenda coinvolgere i medici di medicina generale e le loro rappresentanze nella costruzione del nuovo modello assistenziale territoriale e delle Case di Comunità”.

La carenza del personale medico che ho avuto modo di sottolineare nei mesi scorsi, seguendo le vicende dei presìdi sanitari locali – spiega Rossi —, è estesa anche ai medici di famiglia e va di pari passo con l’indebolimento delle reti territoriali di assistenza sanitaria, acuito dall’emergenza pandemica. Tutto ciò ha creato problematiche che rischiano di rallentare processi di cambiamento già avviati in Emilia-Romagna, come quelli sulla medicina territoriale, dove i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta sono figure fondamentali”. “Per questo – conclude – serve riaprire un confronto con le rappresentanze di queste categorie per renderle protagoniste degli interventi di innovazione, anche organizzativa oltre che tecnologica, ormai non più rinviabili“.