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venerdì 26 aprile 2024
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I voti dei biancorossi

Rimini-Ghiviborgo 1-1, le pagelle di Nicola Strazzacapa

In foto: L'undici iniziale del Rimini contro il Ghiviborgo
L'undici iniziale del Rimini contro il Ghiviborgo
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
dom 24 apr 2022 20:01 ~ ultimo agg. 25 apr 18:43
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MARIETTA 6. Subito un bel paio di uscite alte, poi quasi un tempo da passero solitario e un’altra uscita attenta e matura su Melandri lanciato a rete chiusa da una deviazione di piede in angolo. Sul siluro di Sall sul gong è nella posizione giusta e arriva a sfiorare dando per questo l’impressione di poter fare di più, ma il tiro è probabilmente imparabile. Molto più sfortunato che colpevole.

LO DUCA 7. A 19 anni è un manuale di senso della posizione ed essenzialità: non trema mai, affronta ogni avversario a testa alta, esce palla al piede dalle situazioni più complicate e non si nega qualche scorribanda e qualche traversone non appena c’è un varco davanti a lui. Under… over!

PIETRANGELI 7. È un muro di granito per ogni attaccante avversario: ruvido quando serve, tempista nell’anticipo, potente in progressione. Mette la museruola a un osso duro come Sall (che segna dai 25 metri in contropiede), riserva lo stesso trattamento a Melandri e mura due ripartenze pericolosissime. Sfiora il gol con la solita scorribanda su corner. Baluardo!

PANELLI 6. Fa ripartire mille azioni e chiude mille traiettorie concedendosi una sola incertezza pericolosa subito dopo il vantaggio su cui mette una pezza Marietta. Gioca sciolto e autoritario. Timoniere!

HAVERI 6.5. Soffre inizialmente la spinta ospite, ma tiene botta e inizia a contrattaccare con sempre maggior spinta e con il primo cross in corsa serve un cioccolatino solo da scartare sulla testa di Andreis. Da lì in poi blinda le sue zolle e si fa vedere più volte sul fondo mettendo in mezzo palloni interessanti. Attento!

ANDREIS 6. Dinamismo, qualità e inserimento con i tempi giusti e alla mezzora un bel tiro a giro che fa gridare al vantaggio. Poi la palla d’oro ce l’ha sulla testa, ma dal limite dell’area piccola scentra la stoccata da sotto misura. Sacrificato sull’altare del cambio modulo dopo l’intervallo è un primo tempo in cui è stato il più pericoloso. Affidabile!

TANASA 6. È il solito schermo davanti alla difesa, l’uomo cui appoggiarsi nelle difficoltà e il primo a chiamare pressing e raddoppi. Nel forcing di fine primo tempo ci prova prima dal limite poi con una girata dal cuore dell’area, ma uno stinco maligno devia a fil di palo, allora torna a dedicarsi al suo lavoro e lo fa tutto al meglio fino al ’90, quando macchia la sua partita con un contrasto morbido con Fall forse per timore del secondo giallo e il bomber ospite lo stende e arriva al gol dal limite. Riferimento!

TONELLI 7. È il più lucido fin dalle prime battute, quello che vuole la palla e cerca le giocate di qualità. Ne sforna con continuità encomiabile, senza negarsi corse e rincorse, passa dal centrocampo a tre a quello a due senza battere ciglio e chiude stremato con dieci minuti d’anticipo. Leader!

GABBIANELLI 6.5. Svaria ovunque e prende palla da tutti, cerca la giocata dentro e la serpentina e a inizio ripresa con un dribbling in un fazzoletto e un sinistro velenoso costringe Nucci alla prima vera parata. Nelle difficoltà tiene palla e addormenta la gara, finché lascia spazio esausto al più fresco Greselin per serrare le fila in mezzo e nel finale manca non poco. Generoso!

GERMINALE 7. Un’incornata morbida al minuto 24 apre finalmente le ostilità e subito dopo ci aggiunge una gran sforbiciata volante alta di un niente e una nuova inzuccata sulla traversa: tre conclusioni in tre minuti. Poi continua la sua sfida di sportellate per farsi largo nelle maglie dell’abbottonatissima difesa ospite e al 55’ rispolvera il killer istinct facendosi trovare prontissimo alla deviazione decisiva. Un gol in quel momento pesantissimo, vanificato dalla beffa finale. Decisivo!

PISCITELLA 6.5. Non ha forse la brillantezza dei giorni migliori, ma di certo non sono mancati i suoi rifornimenti: sprinta a ripetizione prima sulla sinistra e poi sulla destra e mette in mezzo un’infinità di cross interessanti. Deve cercare di più la gioia personale con le potenzialità che ha. Vivo!

1’ st FERRARA 6. Entra per accentuare la pressione, si piazza sulla destra e inizia a tambureggiare da subito fino a trovare il traversone che sblocca la gara. Chiude a sinistra e anche da lì fa la sua parte fino al ’97. Vivo!

28’ st MENCAGLI 5.5. Fa tutto quello che deve, giocando per i compagni, tenendo palla e lottando su ogni pallone. Nel convulso finale in cui l’arbitro Catanzaro di Catanzaro pare andare fuori giri prende due cartellini gialli più che punitivi e salterà la trasferta di Carpi. Iellatissimo

28’ st GRESELIN 5.5. Perde subito un paio di palloni, ma poi sale di tono con spunti old style e inizia a spingere e animare la manovra offensiva trovando anche tre volte la conclusione da dentro l’area. La prima era un’occasionissima sprecata sparando su Nucci e alla fine pesa tantissimo. Luci e ombre!

35’ st PARI SV. Un quarto d’ora onesto in cui va anche alla conclusione.

GABURRO 6. Inizia con cinque under e il 4-3-3 marchio di fabbrica, alla squadra serve una ventina di minuti per mettersi davvero in moto, poi chiude il Ghiviborgo negli ultimi venti metri senza trovare la password giusta per la porta avversaria. A inizio ripresa si gioca la carta Ferrara e passa a un 4-2-3-1 molto alto, i biancorossi mettono le tende nell’area del Ghiviborgo e all’ennesimo cross bomber Germinale trova la deviazione giusta. Poi sprecano diverse volte il colpo del ko e per gli ultimi venti minuti rinforza la mediana con Greselin: toglie Gabbianelli probabilmente in riserva, perché la sua capacità di tener palla sarebbe servita eccome. Come quella di Tonelli. Difficile imputargli però responsabilità in una partita dalle mille conclusioni, le mille occasioni sprecate e con un rigore clamoroso non assegnato nella prima frazione. Resta la poca cattiveria sotto porta, soprattutto a fronte di quanto prodotto, ed è questo lo step decisivo per blindare il campionato: meno belli e più cattivi!

Nicola Strazzacapa