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venerdì 26 aprile 2024
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I voti dei biancorossi

Rimini-Alcione Milano 1-0, le pagelle di Nicola Strazzacapa

In foto: L'undici di partenza del Rimini contro l'Alcione
L'undici di partenza del Rimini contro l'Alcione
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
gio 14 apr 2022 18:58 ~ ultimo agg. 15 apr 12:23
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MARIETTA 6.5. Un’unica parata di quelle da pantofole sul divano, ma mille uscite alte a dare sicurezza a tutti. Azzera subito l’incertezza di Ravenna e infila un’altra bella partita in un campionato molto molto positivo. Maturo!

LO DUCA 7. Torna nell’undici iniziale e la corsia di destra ritrova certezze, meccanismi consolidati e solidità. Bravo a presidiare le sue zolle e a liberare i cavalli sulla fascia. All’80’ apre la scuola di diagonale attraversando tutta la difesa per sbrogliare guai, ciliegina sulla torta di una gara senza pecche. Under… over!

CARBONI 6.5. Azzera Manuzzi e respinge tutto e tutti per una cinquantina di minuti, prima di arrendersi a un guaio fisico. Padrone dell’area e della situazione, con il gemello Panelli alza barricate granitiche. Totem!

PANELLI 6.5. Non è gigante in centimetri, ma ha tempismo da vendere e ribatte in elevazione la gran parte dei palloni che piovono sulla trequarti. Avrebbe anche la palla buona sugli sviluppi di un corner, purtroppo nell’occasione cicca una delle pochissime incornate di giornata. Quella al 42’ della ripresa a ribattere a due passi dalla linea della carità è invece benedetta. Baluardo!

HAVERI 6.5. Prima frazione tambureggiante e di gamba ritrovata: con tre-quattro strappi crea una buona superiorità e ci infila un paio di cross in corsa interessanti. Riparte a tutta anche nella ripresa, costantemente alto ma attento anche dietro. Con un uno-due nello stretto costruisce la prima vera chance del 2-0 dopo l’intervallo e nel finale imbraccia la baionetta per portare a casa tre punti d’oro. Stantuffo!

ANDREIS 6.5. Ritrova una maglia da titolare e non è un caso che il Rimini ritrovi tutte le sue geometrie: i primi due scatti sono con il freno a mano tirato, poi va in crescendo di inserimenti, ci infila il gran cross di sinistro che innesca il vantaggio e un tiro al volo dal limiti sugli sviluppi di un corner che pareva destinato al sacco. Resta in campo un’ora ed è una bellissima notizia. Equilibratore!

TANASA 6.5. È ovunque sia in fase difensiva che offensiva, pulisce mille palloni e ne recupera altrettanti con il radar sulle linee di passaggio nemiche, poi decide di mettersi in proprio e costringe Vinci al miracolo salva risultato con una gran bomba dalla distanza. Perde qualche pallone di troppo per giocarla sempre, ma quanti ne amministra e recupera! Aggiustatore!

TONELLI 7.5. È il più in palla della banda e riprende da dove aveva lasciato al Benelli: imbracciando il timone e guidando le operazioni. Un lancio di prima per Piscitella è da stropicciarsi gli occhi, tante altre giocate intelligenti nei 90 minuti fanno sembrare semplice da individuare anche il corridoio più impervio e quando nel finale lo pescano nel cuore dell’area, regala una giocata da bomber dei 16 metri: stop, finta e girata di sinistro che muore sul palo. Sarebbe stato eurogol, che sfiora subito dopo impegnando l’estremo ospite. Fosforo allo stato puro!

GABBIANELLI 6.5. È sempre nel vivo delle operazioni e con il guardaspalle Andreis ha ancor più libertà di manovra, che sfrutta per accentrarsi e allargarsi fino a sinistra. Alcune finezze a creare superiorità e una bella continuità, prima di chiudere da punta centrale dopo l’uscita di Mencagli per cercare di tenere palla lassù davanti quando c’è da stringere i denti. Lo fa bene fino a cinque minuti dal gong, quando la spia della riserva è più che accesa e arranca un po’. Generoso!

MENCAGLI 7. Si piazza là davanti e inizia a smistare a destra e sinistra come un pendolo, poi al momento buono si getta a centro area come un falco e raccoglie la sponda di Piscitella per una girata volante di sinistro da stoccatore d’area. E’ il suo 12esimo centro stagionale e la gran parte ha sbloccato il risultato: pepita d’oro.

PISCITELLA 6.5. La catena sinistra ritrova verve da tempi belli e i primi venti minuti sono da rotaia delle antiche ferrovie da Far West: scatti, sovrapposizioni con Haveri, cross e un gran ponte di testa per l’1-0 di Mencagli. Resta il neo della conclusione dal limite, che finisce due volte in curva, ma se infilasse anche quelle. Anche l’avvio della ripresa è incoraggiante, poi paga come tutti la fatica e nel finale perde un paio di volte pericolosamente Morselli.

6’ st PIETRANGELI 6.5. Che parta dall’inizio o entri a gara in corsa il risultato non cambia: ricaccia indietro ogni pallone e ogni attaccante. Ruvido quando serve, con personalità quando c’è la possibilità di giocare, sempre concentrato e pronto. Cambiale!

12’ st GRESELIN 5.5. Entra nel momento più difficile della partita senza la condizione per navigare in quelle acque tempestose: dopo l’infortunio pare arrugginito, questi dieci giorni gli faranno bene e tornerà a dare il suo contributo di velluto. Ingolfato!

16’ st ARLOTTI 6. Volontà da vendere, mille scatti e qualche sgomitata, ma la prima punta spalle alla porta non è proprio nel suo Dna. Meglio sul centro destra con Gabbianelli falso nueve, una palla dentro di prima in corsa avrebbe meritato miglior fortuna. Mezzora di carburante nel motore.

49’ st FERRARA SV.

GABURRO 7. Dopo lo scivolone di Ravenna, c’era bisogno come il pane di una risposta immediata e il primo tempo è di quelli da big con l’unica lacuna del solo gol di vantaggio. Uno spreco che trasforma l’ultima mezzora in un’apnea con il fiato sospeso, ma anche lì i biancorossi dimostrano di saper soffrire tutti insieme da grande squadra. Intelligente la scelta di accentrare Gabbianelli ad addormentare palla, visto che non si riusciva a scatenare un contropiede degno di tal nome per cui sarebbe forse servito Ferrara… Nocchiero.

Nicola Strazzacapa