Insegnanti non vaccinati al lavoro ma senza insegnare. Parla la dirigente

Con il decadere dello stato di emergenza covid, da oggi (primo aprile) può tornare a scuola anche il personale docente ed educativo inadempiente all’obbligo vaccinale (che finora era sospeso dal lavoro). Però non potrà insegnare (per non entrare a contatto diretto con gli studenti) ma dovrà essere impiegato nelle altre funzioni rientranti tra le proprie mansioni: ad esempio, le attività a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione o il servizio di biblioteca. Per quanto concerne l’orario di lavoro, la prestazione dovrà svolgersi su 36 ore settimanali come previsto per i lavoratori temporaneamente inidonei all’insegnamento e per il personale docente ed educativo che non svolge l’attività di insegnamento. “Avrei personalmente mantenuto lo status quo – commenta la dirigente dell’Istituto Belluzzi – Da Vinci di Rimini, Sabina Fortunati – era stata data l’indicazione del 15 giugno (ndr per l’obbligo vaccinale dei docenti) e sarebbe stato giusto confermarla anche per rispetto a chi si è vaccinato. Sarebbe stato più coerente.” Per quanto riguarda l’utilizzo dei docenti non vaccinati, la dirigente smentisce chi parla di demansionamento: “non direi – spiega – perché si tratta di previsioni normative e il personale è stato equiparato a quello temporaneamente inidoneo per il quale c’è una apposita normativa.” Per il Belluzzi – da Vinci, che è una delle scuole più grandi del territorio, si parla però di numeri molto bassi, una decina di docenti non vaccinati su un corpo insegnati di oltre 170 persone.