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celebrazione in sala Manzoni

Trentennale 118. Oltre 40mila interventi l'anno e 200 sanitari impegnati

di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 25 mar 2022 18:04 ~ ultimo agg. 26 mar 12:45
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Nel 2021, 40888 interventi, un centinaio di chiamate al giorno che salgono a 150 nel mese di agosto. E’ un impegno senza sosta quello del 118 riminese pronto a festeggiare il suo trentennale. Una famiglia di professionisti composta da 86 autisti soccorritori, 103 infermieri e 20 medici, che ogni giorno sono a servizio del territorio con 12 ambulanze h24 a cui se ne aggiungono altre sei in estate e 4 automediche. Dalla sua nascita si stimano 650mila interventi per difetto. Rimini è stata tra le realtà pioniere in Italia che hanno creduto nel nuovo modello di intervento sull’emergenza. Una storia che a trent’anni mostra il valore di quella intuizione originaria. Il 27 marzo 1992 veniva istituito ufficialmente il servizio. “L’arrivo del 118 ha cambiato radicalmente il volto della sanità – spiega Maurizio Grossi, presidente Ordine Medici provincia Rimini e per 35 anni medico in pronto soccorso -. Prima non era così facile avere un’ambulanza in tempi brevi e ciò che faceva era portare il paziente all’ospedale più vicino. Oggi le ambulanze hanno sempre l’infermiere a bordo, spesso il medico, e scelgono, dopo la prima diagnosi, l’ospedale di destinazione migliore per quella persona. E gli stessi sanitari portano in qualche modo l’ospedale sul territorio“.

La peculiarità del territorio, con i suoi afflussi estivi, il mare, la rete autostradale, la presenza dell’aeroporto ha richiesto una formazione specifica degli operatori che hanno affrontato ogni sfida con coraggio e tenacia. E che li ha resi una grande risorsa anche durante l’emergenza Covid. “Sicuramente il fatto che ci sia sempre un infermiere del 118 in ambulanza ha evitato lunghe file fuori dagli ospedali in attesa di un consulto – spiega Nicola Colamaria, presidente OPI Rimini -. A casa dei pazienti covid, spesso intere famiglie, l’infermiere ha potuto fare una valutazione per capire se era necessario il ricovero o era preferibile fare rimanere la persona a casa e farla visitare dal medico di base a domicilio, nell’arco di 24/48 ore. Questo è stato importante per evitare di intasare i pronto soccorso, già fortemente sotto stress“.

Il trentennale sarà celebrato martedì 29 marzo con una mattinata in sala Manzoni, promossa dall’Ordine dei Medici e dall’Ordine delle professioni infermieristiche, tra album dei ricordi e nuove sfide. Presenti le autorità civili, religiose e i rappresentanti della sanità romagnola.