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studente del molari

La storia di Alessandro, tifoso "responsabile" dell'Atalanta

In foto: al centro Alessandro con la maglia di Muriel
al centro Alessandro con la maglia di Muriel
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 4 feb 2022 15:37 ~ ultimo agg. 5 feb 19:05
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Novembre 2021. Manca pochissimo al big match Juventus-Atalanta a Torino. L’attesa è ormai finita; per Alessandro, 17 anni, si prospetta una bella giornata di sport e di tifo per l’Atalanta, la sua squadra del cuore (la mamma è originaria di Bergamo). A poche ore dalla partenza, una telefonata stravolge i suoi piani: un compagno di classe della sua terza all’istituto Einaudi-Molari di Santarcangelo è positivo al covid. Momento di immaginabile sconforto e il dilemma: restare a casa, come responsabilità chiederebbe, o partire comunque? La tentazione è forte: si sta all’aperto, con la mascherina, il pericolo è limitato, ma in Alessandro prevale il senso di onestà e decide di non andare e non rischiare di mettere in pericolo la salute di altre persone.

Una rinuncia fatta non certo a cuor leggero (l’Atalanta ha anche vinto quella domenica, violando la tana bianconera). Alessandro ne parla con il suo prof di religione, Manuel Mussoni. Anche lui è un grande tifoso di calcio, anche se juventino, e forse può capire il suo stato d’animo. Il prof coglie quel gesto di Alessandro come un grande esempio di onestà e correttezza e chiede ad un amico Renato Socci, storico dirigente di calcio locale, con ottimi contatti con le squadre nazionali, se può fare qualcosa. Renato contatta la società bergamasca, che resta colpita dal gesto del ragazzo e decide di fargli un regalo.

La consegna è arrivata questa mattina a sorpresa, a scuola. Nell’aula magna del Molari c’erano il prof Mussoni, Socci, la classe di Alessandro, la sua famiglia, il sindaco di Santarcangelo Alice Parma e quello di Bellaria-Igea Marina, Filippo Giorgetti, città dove il ragazzo vive.

Alessandro non sa nulla e quando viene chiamato dal prof un po’ si emoziona. Il regalo è la maglia di Muriel, che il giocatore dell’Atalanta ha indossato in una recente partita. “Questa è una storia – commenta Manuel Mussoni, di fronte ad Alessandro e ai compagni di 3B – che rischiava di rimanere in silenzio, come purtroppo troppo spesso accade alle vicende che hanno i ragazzi come protagonisti positivi. Oggi di adolescenti si parla solo quando c’è qualcosa che non va: risse, violenza. Dalla scelta di Alessandro emergono valori come onestà e giustizia, che sono un grande insegnamento anche per noi adulti, spesso troppo cinici. E’ importante valorizzare i gesti belli che fanno i ragazzi, ed è significativo che ad un momento come questo ci siano anche gli amministratori locali“.

Non c’è cosa più bella – ha aggiunto Renato Socci, consegnando la maglia – di una educazione che premia i gesti di valore“. Il senso civico della scelta compiuta dal ragazzo è stata sottolineata anche dai due sindaci presenti.

La parola è passata poi ad Alessandro che visibilmente emozionato ha detto: “In quel momento ho pensato che nel mio piccolo anche io potevo fare qualcosa: rispettare le regole e dare cosi il mio contributo per tornare il prima possibile alla normalità“. Insomma, piccoli gesti, che possono fare la differenza.