In mostra a Poggio Torriana le foto del nevone del 2012
Il fotoamatore locale Giorgio Sapigni ricorda con una mostra curata da Marco Casadei, la grande nevicata che nel 2012 ha interessato tutta la Valmarecchia. La mostra sarà allestita a partire da sabato 5 febbraio presso la Stazione di Servizio F.lli Casadei in via Santarcangiolese.
“Chiunque c’era e l’abbia vissuto – commenta Giorgio Sapigni – sicuramente non dimenticherà cosa come oggi, ma esattamente dieci anni fa, è accaduto in Romagna ed in particolare in Valmarecchia.
Nella notte tra il 31 gennaio ed il primo febbraio 2012 è iniziata quella che sembrava una normale nevicata invernale ed invece poi, alla luce dei fatti, è diventata e passata alla storia come il “Nevone del Secolo”.
Dal mare di Rimini fino alle colline e montagne dei Comuni dell’entroterra nevicò, quasi ininterrottamente, per una ventina di giorni sommergendo, proprio nel senso letterale del termine, tutto e tutti e facendo della Valle un unico uniforme candido ed immacolato paesaggio bianco, con la neve che si accumulava e si misurava in decine di centimetri a mare, ma che risalendo la Valle, diventava uno, due per arrivare agli oltre i tre metri in Alta Valle.
In quel periodo Giorgio Sapigni, fotoamatore locale, ha raccolto oltre 500 scatti di Poggio Berni e dintorni che restano ora una storica testimonianza di quel periodo così particolare.
Una piccola mostra fotografica “open air” allestista e voluta dalla Stazione di Servizio Casadei di Poggio Torriana raccoglie una dozzina di scatti effettuati il 4 febbraio 2012 che hanno immortalato la situazione neve della Stazione di Servizio stessa, della Via Santarcangiolese ed aree limitrofe compresa una storica Celletta Votiva, restaurata anni fà a cura dei Fratelli Casadei.
Questa mostra, oltre a testimoniare il lavoro e l’impegno nel tenere aperto un servizio di primaria necessità quale unico distributore carburanti del Comune di Poggio Torriana, vuole anche essere un omaggio a tutte le persone ed attività pubbliche e private che, a costo di molti sacrifici, si adoperarono per mantenere attivi servizi essenziali e di assistenza alle persone in un momento di vera emergenza climatica”