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21 i dipendenti in CIG

"Salvate il sito della Morri Prefabbricati": l'appello dei sindacati

In foto: Il sito della Morri prefabbricati
Il sito della Morri prefabbricati
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 26 gen 2022 13:03 ~ ultimo agg. 27 gen 12:41
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Salvaguardare una storica realtà produttiva del territorio. E’ quanto hanno chiesto  i sindacati FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL del settore delle costruzioni, al tavolo di salvaguardia occupazionale tenuto oggi per l’azienda Morri Prefabbricati di Rimini.

Presenti all’incontro, previsto dal Patto regionale per il lavoro, il curatore fallimentare, la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Rimini, l’Agenzia regionale per il lavoro, il Centro per l’impiego di Rimini.  La Morri Prefabbricati, storica azienda riminese nel settore della produzione di prefabbricati per la costruzione di capannoni industriali, è stata dichiarata fallita il 7 luglio 2021, dopo un concordato preventivo arrivato nel 2014 e l’acquisizione poi da parte di una nuova proprietà. Dopo il fallimento i sindacati hanno ottenuto la CIGS per tutti i 21 dipendenti in forza per 12 mesi, fino al 6 luglio 2022.

La curatela fallimentare ha indetto un bando per rilevare l’azienda, ma l’unica offerta pervenuta non è interessata ai lavoratori e a dare continuità produttiva, ma solo ad acquisire materiali ed attrezzature. Ma per i sindacati “è fondamentale salvaguardare il sito produttivo e la continuità aziendale di una realtà storica del territorio, per non proseguire quel processo di deindustrializzazione che negli ultimi anni ha lasciato tante ferite nel tessuto produttivo locale”.

Di qui l’appello alle realtà produttive e imprenditoriali a farsi avanti. Un appello che i sindacati sperano venga raccolto entro il 7 febbraio, quando il tavolo di salvaguardia si riunirà nuovamente per fare il punto sulla situazione.

All’appello si uniscono i consiglieri provinciali Alice Parma e Giuliano Zamagni, che scrivono: “Prima di lasciare che un’azienda storica del riminese si dissolva, con le prevedibili conseguenze occupazionali, nello spirito che è proprio del Patto per il lavoro e per il clima, abbiamo concordato tutti insieme di lanciare un appello al mondo imprenditoriale per salvare la ditta, la continuità aziendale e i posti di lavoro. Dobbiamo fare tutto il possibile per scongiurare quel processo di deindustrializzazione che è una piaga del tessuto produttivo di un territorio e che ha ricadute sociali che non possiamo e non vogliamo più permetterci.”