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vecchi e nuovi problemi

Caro bollette, inflazione, concorrenza e-commerce. Confesercenti lancia allarme

In foto: Fabrizio Vagnini Presidente Confesercenti
Fabrizio Vagnini Presidente Confesercenti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 2 gen 2021 12:41
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Situazione economica difficile per le famiglie e le piccole e medie  imprese. A denunciarlo Fabrizio Vagnini presidente della Confesercenti della provincia di Rimini che chiede di  non dimenticarsi degli altri problemi quotidiani reali, che oltre al Covid stanno affaticando il tessuto sociale ed economico. Caro bollette, contrazione dei consumi, inflazione tra le difficoltà più significative del periodo: “Pesa come un macigno il caro bollette, che porterà inevitabilmente le famiglie a ridurre gli altri consumi. Le imprese saranno così colpite doppiamente: una volta dai rincari dell’energia, la seconda dall’ulteriore contrazione dei consumi. Sui questi ultimi grava anche l’inflazione, prevista intorno al 3%, ma potenzialmente destinata a salire per l’incremento dei costi delle materie prime”. A ciò si aggiunge la concorrenza impari dell’e-commerce, “mentre la famosa “tassa globale” del 15% sui colossi di internet verrà forse applicata – se lo sarà – solo dal 2023“.

Anche la riforma fiscale non convince affatto e le risorse messe in campo sono considerate un contentino: “La riforma fiscale che chiediamo a gran voce da tempo si è tradotta per il momento negli 8 miliardi destinati dalla legge di bilancio ad alleggerire la pressione Irpef e Irap. Un semplice contentino, che incide poco o nulla sulle piccole medie imprese. E non dimentichiamo le vessazioni e gli oneri imposti alle attività commerciali nei mesi scorsi, una per tutte i costi degli adeguamenti alla fallimentare “Lotteria degli scontrini””.

Serve una riforma fiscale vera, che alleggerisca le tasse per famiglie e imprese per innescare il rilancio dell’economia. Va corretto un federalismo fiscale attuato in modo distorto e la gestione dei tributi locali deve essere completamente rivista. Occorrono sostegni alle attività commerciali, come il bonus affitti per chi è in difficoltà e il calmieramento dei canoni grazie alla cedolare secca per i proprietari“.

L’amara chiusura: “In migliaia hanno abbassato la serranda, altrettante rischiano di chiudere cambiando per sempre la “cartolina” dei nostri centri storici, del lungomare e dei borghi“.