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a breve avvio lavori

Prima pietra "artistica" per il Museo del Territorio di Riccione

In foto: sindaco, assessore regionale e giunta
sindaco, assessore regionale e giunta
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mer 1 dic 2021 15:28 ~ ultimo agg. 19:25
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Un museo trasparente, che sia immerso nella città, dinamico e multimediale“. Così  l’architetto Alessandro Uras, ha presentato il progetto del nuovo Museo del Territorio di Riccione. Questa mattina sindaco, assessore regionale alla cultura Mauro Felicori e il progettista hanno posto la prima pietra dell’edificio che avrà come scheletro ciò che resta dell’ex fornace Piva. Presenti anche i rappresentanti della Giunta. “E’ una giornata importante – ha detto il sindaco Renata Tosi -. Un luogo che unisce idealmente la zona a mare della nostra città, al nostro borgo storico, dove c’è l’anima identitaria di Riccione. Vogliamo il meglio e questo nuovo Museo sarà un fiore all’occhiello non solo per Riccione ma per tutta la Romagna. Niente di invasivo perché il nuovo edificio, moderno e trasparente, è stato concepito non per stravolgere bensì per immergersi in un’area della città destinata, dopo la realizzazione del Parco degli Olivetani, a divenire un nuovo punto di aggregazione e riferimento per i riccionesi e per i turisti. Il valore aggiunto è anche la vicinanza alle scuole”

Importante anche il contributo della Regione che sosterrà il progetto con 1 milione di euro. “Il dinamismo di questa città, della sua amministrazione – ha detto l’assessore Felicori – raccontano la voglia di fare cultura. E’ giusto che come regione si sostengano questi progetti. Un museo del territorio racconta le nostre radici e questo lo farà anche in modo molto dinamico. E’ questo che deve fare un museo: farci fare un’esperienza bella. Quando usciamo dobbiamo essere felici di quello che abbiamo visto ed imparato, con il desiderio di continuare a studiare e a conoscere.  Una prima pietra è di per sé una grande notizia, perché viene subito dopo l’ultimo certificato, significa che sono finite le fasi della progettazione e delle autorizzazioni, apre il cantiere e già si intravvede il nuovo museo che apre le porte ai cittadini. Spero presto di essere invitato per il taglio del nastro“.

A breve il cantiere avrà inizio. Il tempo stimato di realizzazione – spiega l’architetto Uras – è di un anno e mezzo “perchè utilizzeremo tutti elementi più agili del cemento armato. Se tutto va come speriamo, anche se il momento è complesso, speriamo nell’estate del 2023 di ritrovarci per il taglio del nastro. Questa  struttura a teca di vetro e acciaio esprime i valori di apertura, sostenibilità, rispetto e alta qualità che si riflettono nella progettazione di un luogo dove vivere un’esperienza culturale nuova, integrata e flessibile”.

Con la benedizione di don Stefano Battarra e il dono all’assessore Felicori di un mattone lavorato finemente in ceramica dall’artista Giorgio Giulianelli raffigurante i loghi della Regione Emilia Romagna e del Comune di Riccione nell’anno del Centenario, è stato suggellato ufficialmente l’avvio dei lavori previsto entro l’anno.

 

La nascita del nuovo Museo del Territorio ricavato dall’ex fornace Piva cambierà profondamente la città potenziandone l’offerta culturale. L’intero importo, comprese le fasi progettuali, ammonta a 4 milioni 200 mila euro, di cui 3 milioni e 200 mila stanziati dal Comune di Riccione. La progettazione del Museo coordinata dal settore Lavori Pubblici del Comune di Riccione, porta la firma della società di progettazione integrata POLITECNICA Building for Humans di Modena.  Ad eseguire i lavori sarà la società Edile Costruzioni S.R.L. di Rimini.

Interventi nuovo Museo del Territorio. Il progetto prevede il mantenimento dell’impronta originaria all’interno del quale verrà realizzato un nuovo blocco a due piani. Nel contenitore culturale si assolveranno diverse funzioni: espositive, didattiche e attività di laboratorio. All’interno di una teca di vetro sorretta da una struttura in legno e acciaio, al piano terra, oltre alla hall di ingresso, sono previsti un bar caffetteria, un bookshop, aule e depositi per i reperti, pensati come spazi visitabili e interattivi, i laboratori e un’area forni per esercitazioni didattiche. Prevista inoltre una sala conferenze che consentirà di accogliere oltre 140 persone. Per arrivare al cuore pulsante dell’intervento occorrerà salire al primo piano dove troverà collocazione un’ampia sala per gli allestimenti permanenti in dotazione all’attuale Museo. Sarà uno spazio versatile e adattabile in funzione delle esigenze espositive richieste progettato per agevolare, anche in contemporanea, iniziative differenti con forte risalto alle attività scolastiche e di ricerca. Qui verranno sistemati anche gli uffici amministrativi.

 

I lavori architettonici. In totale l’area della superficie dei lavori è di 1975 mtq, di cui 1240 mtq al piano terra e 735 mtq al primo piano. L’intervento è incentrato sul rispetto dell’architettura originale dell’ex fabbrica attraverso un attento recupero e restauro delle facciate con lavori conservativi mirati, rispetto dei materiali originari e dei toni cromatici originali. La facciata prospiciente il fiume sarà costituita da lastre di vetro di grandi dimensioni così come i due lati d’ ingresso, mentre totalmente opache saranno la parte che si affaccia alla scuola media “Geo Cenci” ed il tetto. E’ stata inoltre volutamente mantenuta una distanza di rispetto di 2,5 metri tra le mura storiche e la nuova architettura in tutto il suo perimetro per consentire percorsi espositivi all’aperto. Il camino della fornace è stato convertito in un landmark urbano, rivestito di lame metalliche, illuminato e visibile di notte, quale simbolo del museo e punto di riferimento nella città.

Pensata per ospitare anche grandi gruppi di visitatori la hall consentirà di assolvere contemporaneamente a funzioni di controllo e gestione dei flussi con adeguati spazi di attesa. Sul versante della funzionalità e sicurezza l’impianto di illuminazione interna ai singoli locali e alle zone comuni prevede il massimo comfort visivo in rapporto all’attività lavorativa svolta così come l’impiantistica di climatizzazione sarà di ultima generazione a beneficio della qualità dell’aria.

Dal punto di vista dell’accessibilità l’area è servita comodamente dai percorsi pedonali e ciclabili preesistenti lungo il corso del Rio Melo e il Parco degli Olivetani o da Viale Einaudi da cui si accede alla scuola, dove sono presenti parcheggi per le auto e i mezzi di servizio.