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Pandemia, inflazione, rincari

Indino (Confcommercio): sulle nostre imprese la tempesta perfetta

In foto: Gianni Indino
Gianni Indino
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 29 dic 2021 18:16
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Poteva essere un anno in chiaroscuro, ma queste ultime settimane del 2021 hanno cambiato completamente la situazione per le imprese. “Si sta scatenando la tempesta perfetta” commenta il presidente provinciale di Confcommercio Gianni Indino. 

Le attività infatti – continua Indino – sono strette in una morsa che rischia di stritolarle. Da una parte la corsa dell’inflazione, il caro bollette, l’aumento del costo delle materie prime, dinamiche che si rincorrono e intrecciano con il risultato di ridurre il potere di acquisto delle famiglie e aumentare i costi delle imprese, in un contesto che vede l’imposizione fiscale e i costi di gestione del credito non indietreggiare di un passo. I numeri sono impietosi. Secondo un’analisi di Confcommercio la crisi dei mercati dell’elettricità e del gas e la corsa dell’inflazione che, in considerazione degli aumenti attesi già per gennaio, rischia di superare nella parte iniziale del prossimo anno il 4%, comporteranno una maggiore spesa energetica di oltre 11 miliardi per le famiglie e aumenti di elettricità e gas intorno al 40% per le imprese. Il Governo deve assumere misure strutturali contro il caro energia e per rilanciare la fiducia deve accelerare il previsto taglio delle tasse, a cominciare da Irpef e oneri contributivi a carico delle imprese. Misure sempre più necessarie e indifferibili, mentre non si perde occasione per perseguire battaglie ideologiche, con nuove strette sui pagamenti in contanti o introducendo sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti elettronici, anziché abbattere le commissioni e i costi a carico di imprese e consumatori e prevedere la gratuità dei cosiddetti micropagamenti.
Dall’altra parte c’è la crisi pandemica che continua a mordere, con le ormai purtroppo note conseguenze economiche. E’ sufficiente guardare cosa sta accadendo in questi giorni nelle nostre città. Gli imprenditori hanno visto vanificare le proprie aspettative in uno dei momenti più importanti dell’anno per flussi e consumi e devono far fronte a chiusure, disdette, costi, criticità. Non solo. Guardando alle prossime settimane ci aspetta quello che io chiamo un “lockdown naturale” se non verranno modificate urgentemente le regole per le quarantene, che stanno togliendo e toglieranno tantissime persone dal proprio posto di lavoro, mettendo in crisi interi comparti.
Ancora una volta gli imprenditori sono pronti a fare la propria parte e cercheranno di rispondere alle avversità con un’ulteriore dose di fiducia, ma richiamiamo le Istituzioni a tutti i livelli – nazionali, regionali e locali – a sostenere concretamente la tenacia degli imprenditori con interventi poderosi, per una reale e organica ripartenza, che ripaghi le imprese degli sforzi e delle difficoltà che da anni stanno affrontando”.