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Regole e verifiche

Morrone (Lega): riaprire discoteche al 100% per contrastare feste abusive

In foto: Jacopo Morrone
Jacopo Morrone
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 10 nov 2021 12:45 ~ ultimo agg. 12:49
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Il parlamentare della Lega e segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone sollecita azioni a sostegno delle discoteche da una parte e a tutela dei giovani dall’altra. “Meglio le feste e i rave abusivi con centinaia, se non migliaia di persone senza alcun controllo e senza misure sanitarie precauzionali o meglio aprire al 100% le discoteche dove i controlli ci sono? Certamente meglio la seconda opzione. Sì, quindi, alla riapertura delle discoteche senza restrizioni numeriche, ma con regole uguali per tutti e verifiche che ne accertino l’osservanza”.

“I locali da ballo sembrano essere diventati un argomento tabù – sottolinea Morrone – nonostante molte di queste aziende rischino di chiudere definitivamente dopo due anni di black out causa Covid con la perdita di decine e decine di posti di lavoro. Certo non sempre chi partecipa ai rave è anche frequentatore delle discoteche, ma in mancanza di meglio giovani, giovanissimi e meno giovani cercano di socializzare e di divertirsi come possono anche in tempi di restrizioni. E’ nella natura delle cose. E se i locali da ballo sono chiusi, le feste private abusive sono l’unica soluzione. Quindi certamente meglio l’apertura delle discoteche”.

C’è poi un aspetto più sociale: “Preoccupa, al contrario, ciò che accade fuori dai locali, per la strada, violenze e maxirisse. I mesi di confinamento forzato, di relazioni sociali e scolastiche interrotte hanno sconvolto la vita di molti giovani. Non a caso sono sempre più frequenti i casi di aggressioni e di reati di bullismo, cyber-bullismo e stalking, oltre a abuso di alcol e droghe. Il fenomeno non è nato con il Covid, esisteva già, ma negli ultimi due anni si è certamente aggravato e ampliato. Credo che compito prioritario delle Istituzioni sia una presa di coscienza di questo problema estremamente serio perché riguarda non solo il presente, ma il futuro della nostra società”.