Due giorni di eventi per Fuorisalone Ecomondo

Nell’ambito di Fuorisalone Ecomondo, martedì 26 ottobre alle 16.30 al Laboratorio Aperto del Piano Strategico (Ala Moderna del Museo della Città), si gettano le basi della prossima
edizione del Summer Camp “La Natura del Mare, idee e azioni per l’ecosistema marino”. Insieme a Irene Priolo, assessora all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna e a Roberta Frisoni assessora al demanio e PNRR del Comune di Rimini, i promotori della prima edizione si interrogano in merito alle modalità della seconda edizione, la cui replica è già confermata: Università del Mare o master fin dal prossimo anno accademico? Uni.Rimini/Campus di UniBO, Piano Strategico/Rimini Venture e Destinazione Romagna riunite dall’associazione Basta Plastica in Mare Network hanno un unico obiettivo: attribuire al territorio della Romagna una centralità nello studio multidisciplinare, finalizzato a innovazione e ricerca, per la cura e la tutela del mare, principale risorsa ambientale, economica e culturale.
Il progetto si propone di aggregare tutti i soggetti interessati a costruire l’università diffusa del Mare Adriatico, con lo sguardo attento sulle prospettive dei giovani e sui fondi loro dedicati. A coordinare l’incontro sarà il giovane vicepresidente di Basta Plastica in Mare Edoardo Carminucci, neo eletto consigliere comunale.
Il Fuorisalone prevede
Venerdì 29 ottobre a Rimini, al Cinema Teatro Tiberio dalle 17, in esclusiva il docufilm americano più completo sull’argomento, ‘The Story of Plastic’, Emmy Awards nella categoria documentari. In questa occasione saranno anche consegnati gli attestati di partecipazione ai corsisti. A seguire, sabato 30 ottobre, al Parco Naturale di Monte San Bartolo, una giornata d’azione in collaborazione con Greenpeace. Greenpeace è l’organizzazione ambientalista indipendente alla quale Basta Plastica in Mare riconosce una seria volontà di denuncia dell’inquinamento causato dalla plastica in mare. Nello scorso luglio gli attivisti, tra i quali la giovane componente pugliese del direttivo di BPiM Rosanna Bellomo, facilitatrice dei progetti Erasmus, hanno infatti compiuto una ricerca approfondita sulle caratteristiche delle plastiche abbandonate in Adriatico, della quale presto si conoscerà il report completo. Da anticipazioni ricevute la maggiore quantità deriva da materiali inerenti pesca e allevamenti di cozze. In particolare dai ritrovamenti nel Gargano, le indagini delle Capitanerie di Porto hanno portato a sequestri e fermi cautelari per disastro ambientale.
In contemporanea al cleanup che vedrà impegnate sulla spiaggia le squadre riminese e pesarese di Greenpeace, il 30 ottobre alcuni nuotatori capitanati da Enzo Favoino, responsabile scientifico di Zero Waste Europe, compiranno la loro esortazione ecologica proprio davanti a un’estesa acquacoltura. Lì dove una grande quantità di calze/reti di plastica vengono costantemente scaricate sulla spiaggia del Parco Naturale di Monte San Bartolo. Su questo problema che si trascina irrisolto dagli anni ’80, Basta Plastica in Mare chiede agli enti pubblici e alla Guardia Costiera che vengano promossi controlli mirati sulle responsabilità penali e civili di chi disperde rifiuti in mare, demanio e bene comune per eccellenza, così come avviene per terra e per i fiumi, ravvisando in esso le caratteristiche di reato ambientale.
Quattro alberi da abbattere in via Massani a Santarcangelo
Destagionalizzazione. Il sindaco da Dubai: vantaggio per tutto il territorio
Nuovo canile e gattile: verifiche su area ex cementificio
