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La cerimonia

A Riccione una stele in memoria del motociclista Angelo Bergamonti

In foto: da sx Agostini in giacca blu, il Pres Nazionale Federazione Nazionale Motociclistica Italiana Giovanni Copioli, moglie e figlia di Bergamonti, sindaco Tosi
da sx Agostini in giacca blu, il Pres Nazionale Federazione Nazionale Motociclistica Italiana Giovanni Copioli, moglie e figlia di Bergamonti, sindaco Tosi
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 19 set 2021 11:03
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Sabato sera sul lungomare di Riccione, in corrispondenza del bagno 68, si è svolta la cerimonia per svelare la stele commemorativa in onore di Angelo Bergamonti, pilota di motociclismo rimasto ucciso il 4 aprile 1971 all’età di 32 anni nel circuito cittadino di Riccione della Mototemporada Romagnola. La stele, che rappresenta una moto stilizzata, è stata realizzata dal Comune in collaborazione con Geat ed è corredata da tre gigantografie che ritraggono il pilota.

Per l’occasione sono state posizionate due moto, MV500 4 cc e Patton 500 cc, con le quali gareggiò Bergamonti durante la sua carriera e un gagliardetto portato appositamente dal Motoclub Angelo Bergamonti di Gussola. Alla cerimonia erano presenti il sindaco Renata Tosi, i famigliari del pilota la moglie Rosa e la figlia Laura, il detentore del record del maggior numero di campionati mondiali vinti in carriera, Giacomo Agostini (che gareggio con Bergamonti il giorno della tragedia), i presidenti della Federazione Nazionale Motociclistica italiana Giovani Copioli e del Motoclub di Gussola Giuseppe Pietralunga. “A 50 anni dalla scomparsa – ha esordito il sindaco Tosi – e in concomitanza al Moto Gp di Misano abbiamo voluto dedicare e ricordare un grande campione nel punto in cui ebbe il tragico incidente nella nostra città. Una stele in suo ricordo con l’auspicio che catturi l’attenzione anche dei giovani”. “ E’ stato un grande pilota – ha detto Giacomo Agostini – eravamo avversari ma tra noi c’era rispetto. Allora non c’era la sicurezza di oggi sulle piste, ricordo benissimo quella giornata, l’asfalto sembrava un lago, ne ho risentito della sua scomparsa, oggi è un piacere essere qui a Riccione in suo onore”.

Bergamonti era nativo di Gussola in provincia di Cremona. Nei giorni precedenti la domenica 4 aprile 1971 a Riccione c’era il sole e molti alberghi avevano aperto in anticipo per accogliere gli appassionati del giro delle corse arrivati da ogni parte d’Italia e dall’estero. “Fate il vostro pieno di sole a Riccione” era il cartello posizionato nelle strade del circuito per la diretta televisiva Rai, una grande occasione di promozione turistica per la città. Ma il giorno della gara fu segnato dal maltempo. Vento, forte pioggia che si trasformò presto in nubifragio. All’avvio il compagno di scuderia Agostini partì velocemente con Bergamonti all’inseguimento, fino a quando, immerso nel gruppo, sul finire del settimo giro sbalzò di sella, centrando un palo e scivolando sull’asfalto finendo dopo un centinaio di metri su un cordolo di cemento.