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dopo uscita da lista tosi

Pullè e Majolino: Tonti non rispettoso del "contratto", doveva dimettersi

In foto: Pullè e Majolino
Pullè e Majolino
di Redazione   
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gio 1 lug 2021 16:30 ~ ultimo agg. 16:31
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Il consigliere Paolo Tonti non rispetta il “contratto con i riccionesi” che nel 2017 le Liste che sostenevano Renata Tosi avevano sottoscritto. A sostenerlo sono Fabrizio Pullè e Sara Majolino, capigruppo di Noi Riccionesi e lista civica Renata Tosi che rispondono così alla scelta del consigliere di lasciare la lista Tosi e andare nel gruppo misto (vedi notizia).

Pullè e la Majolino spiegano che allora tutti i capilista, anche in nome e per conto  dai singoli candidati, avevano firmato un contratto con cui “i candidati consiglieri si impegnavano moralmente per coerenza, correttezza e lealtà, a “rassegnare immediatamente le proprie dimissioni da consigliere comunale” nel caso di dimissioni dal proprio gruppo consiliare per passare all’opposizione di Renata Tosi”. L’accordo, affermano, si poneva come una sorta di deterrente a trasformismi e cambi di casacca. “Vuoi cambiare partito? – scrivono – Bene, fallo, ma dimettiti da Consigliere e lascia lo spazio politico in cui sei stato eletto a qualcuno che crede ancora nelle persone e negli ideali con cui sei stato eletto”.

Non serve commentare l’uscita del Sig. Paolo Tonti in altro modo. E’ sufficiente l’aver mancato di rispettare un “impegno morale” che il consigliere Tonti aveva contratto, come noi tutti, con i cittadini, con i suoi elettori e con i suoi colleghi. Ma il richiamo della poltrona, si sa, è un qualcosa di più profondo ed ancestrale nell’essere umano, ed anche tale da calpestare gli impegni presi in campagna elettorale. Sapevamo che quel contratto non era un impegno giuridico, che non avremmo potuto farlo rispettare in una aula di Tribunale,  ma che era solo un impegno politico e morale. Per il Sig. Tonti no: al posto di “mollare” la poltrona di Consigliere Comunale, preferisce spostarsi di banco, in evidente difformità rispetto all’impegno che lo stesso aveva preso“.