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Le espressioni di cordoglio

Si è spento Francesco Succi, presidente dell'Istituto Storia della Resistenza

In foto: il professor Succi
il professor Succi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 12 feb 2021 18:13 ~ ultimo agg. 13 feb 16:44
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Nella notte di giovedì si è spento Francesco Saverio Succi, a lungo docente di Storia e Filosofia al Liceo Einstein e presidente dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea della Provincia di Rimini. Aveva 62 anni. L’Istituto esprime “il cordoglio per l’improvvisa morte del proprio presidente, ne ricorda le qualità umane e di appassionato storico da sempre impegnato in lavori di ricerca e già componente degli organi direttivi dell’Istituto. La scomparsa di Francesco lascia profondo sconcerto e amarezza in città e in tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato, in particolare insegnanti e studenti, nell’ambito della scuola in cui per decenni ha operato”.

Il ricordo di Mattia Vitelli Casella (Comitato 10 febbraio) anche a nome di Monica Paliaga (Ass. Naz. Venezia Giulia e Dalmazia) e Giovanni Ruzzier (Unione degli Istriani – Libera Provincia d’Istria in esilio):

La notizia dell’improvvisa scomparsa dell’amico e collega Francesco S. Succi ci ha colto di stucco e ci ha resi profondamente sgomenti. Solo ieri ci eravamo visti in un incontro da remoto – come di questi tempi – per le classi della nostra città, per celebrare il Giorno del Ricordo, e oggi ne avremmo avuto un altro, naturalmente annullato. Francesco, come noi delle associazioni degli esuli giuliano-dalmati presenti nel territorio, era sempre disponibile e generoso del suo tempo e del suo impegno, per far conoscere agli studenti e alla cittadinanza gli orrori del ‘900, tra cui quelli a lungo tempo misconosciuti del confine orientale, e quest’anno era orgoglioso che nel nostro calendario fosse entrato anche uno studioso sloveno, che ha fatto in tempo a conoscere ieri, a testimonianza della dimensione transnazionale ed europea ormai raggiunta dalla ricerca sulle violenze perpetrate alla fine del secondo conflitto mondiale nell’ambito nord-orientale, tra Dalmazia e Venezia Giulia, tra Slovenia e Istria. Nei prossimi anni la sua pacatezza, la sua parola gentile, per tacere della sua profonda competenza delle dinamiche storiche, mancheranno a tutti noi sul piano umano prima che su quello scientifico, ma saremo spinti dal suo esempio ad andare avanti, rispettando e mettendo in pratica quanto più possibile l’eredità educativa che ci ha lasciato.

Così lo ricorda Emma Petitti, presidente dell’Assemblea Regionale: “Una persona mite, attenta, amante e difensore della cultura democratica. Vicino all’ANPI e attento ai giovani e alla memoria della Shoah. Ci hai accompagnato con la tua curiosità e la tua intelligenza. Ci resta il tuo sorriso e la tua sincera amicizia e passione per la storia”.

Nadia Rossi, consigliera regionale, lo ricorda come “uomo colto, gentile, convinto pacifista, ha trasmesso la sua conoscenza a tanti studenti nelle sue classi e fuori, attraverso l’impegno costante con il Progetto Memoria. Perché conoscere la storia è fondamentale per decifrare il presente. Oggi è un giorno triste. Il Professor Succi ci mancherà”.