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rischio per il 12% di popolazione

Povertà di minori e famiglie. Brandi (FdI): dati allarmanti nel riminese

In foto: Federico Brandi
Federico Brandi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 17 gen 2021 18:33 ~ ultimo agg. 20:57
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Giovedì 14 gennaio scorso in Regione Emilia-Romagna è stato presentato il report sulla situazione dei minori e delle famiglie in Emilia-Romagna, con particolare attenzione al rischio povertà. “I dati sono a dir poco allarmanti” denuncia Federico Brandi, Segretario Provinciale di Rimini di Fratelli d’Italia.
Secondo quanto riportato dalla Regione spiega Brandi “la Provincia di Rimini ha una stima del rischio di povertà pari, se non superiore in alcune zone, al 12% della popolazione residente e una stima del tasso di deprivazione severa sopra al 6,5%. Questo significa che circa 1 persona su 10 sperimenta e vive almeno 4 sintomi di disagio sui 9 che compongono questo indicatore, come ad esempio non riuscire a riscaldare adeguatamente la propria abitazione, non riuscire ad affrontare spese impreviste, non permettersi una settimana di ferie all’anno lontano da casa o non potersi permettere un’automobile.
Il 5,4% delle famiglie emiliano-romagnole vivono in una situazione di povertà, il 63% delle famiglie non riesce a risparmiare nulla, il 31% delle famiglie in regione non è in grado di far fronte ad
una spesa imprevista del valore di 800 euro e a questi dati si aggiunte quello altrettanto terribile secondo cui il 15% dei minori è a rischio povertà ed esclusione sociale.

Per Brandi “vale la pena ricordare il crollo del tasso di natalità che mina il nostro futuro, non capirlo e non agire immediatamente per tentare di invertire questo trend negativo, dimostrando che è una priorità assoluta, avrebbe conseguenze disastrose.”

Di fronte a questa situazione Fratelli d’Italia fa alcune proposte: “è necessario un piano di sostegno alle famiglie e alla natalità. Asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici e con un sistema di apertura a rotazione nel periodo estivo per le madri lavoratrici, la proposta di un reddito d’infanzia con assegno familiare di 400 euro al mese per i primi sei anni di vita di ogni minore a carico e l’aumento delle prestazioni economiche a sostegno della famiglia, incentivi alle aziende per la creazione di asili nido aziendali e fornitura gratuita se non agevolata dei prodotti per la prima infanzia tra cui il latte artificiale.”