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Troppo a sinistra

Finisce per Marco De Pascale l'esperienza in Riccione Civica

In foto: Marco De Pascale
Marco De Pascale
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 6 gen 2021 09:58
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Un progetto che, in poco più di un anno di vita, si è spostato sempre più a sinistra, allontanandosi da quei valori che lo avevano spinto a coinvolgersi in politica nel 2017 di Patto Civico. Così spiega la sua uscita da Riccione Civica Marco De Pascale. Quest’ultima esperienza era nata nel 2019, unendo gli esponenti di Patto Civico ai “delusi delle politiche nazionali del M5S” con cui si era creata una buona sintonia all’interno del consiglio comunale. Poi però, racconta De Pascale, la lista “anziché divenire ancor più eterogenea, ha subito un improvviso spostamento a sinistra, stante l’asse formatosi tra ex M5S ed ex PD“. Da ultimo, la goccia cha ha fatto traboccare il vaso, è stata “un’autocandidatura a prossimo sindaco, senza che in alcun modo l’iniziativa sia stata prima concordata o condivisa con il gruppo“. E ciò ha portato alla scelta di abbondono da parte di De Pascale, che non si è più sentito rappresentato dalla formazione politica.

 

La nota

Era un bel progetto, in origine, nell’ormai lontano 2017.
Si, Patto Civico nasceva come civica davvero trasversale, composta da persone provenienti da sinistra deluse dal PD, persone reduci dalla traumatica esperienza con la Tosi, persone essenzialmente di centro senza una casa.
Vi erano poi esponenti della società civile, imprenditori, operatori turistici, professionisti, impiegati, tutti desiderosi di dare il proprio contributo per l’amata Riccione, sostenendo il candidato sindaco Carlo Conti.
La cavalcata della campagna elettorale fu entusiasmante, al punto che in soli due mesi Patto Civico riuscì a raccogliere addirittura il 15% dei consensi.
In occasione del ballottaggio non si riuscì a trovare una quadra per l’apparentamento con il PD; col senno di poi è chiaro che fu un errore, dato che la Tosi prevalse di soli 400 voti.
Ho avuto l’onore di esser nominato coordinatore di Patto Civico, ed abbiamo iniziato a svolgere con passione ed impegno il nostro compito di opposizione ad una maggioranza davvero scriteriata.
Siamo partiti subito col sollevare il caso dell’ex Bombo, abbiamo proposto temi quali ambiente (balneazione, rio melo) infrastrutture cittadine (strade, marciapiedi) e cura del verde pubblico. Abbiamo fatto le pulci ai conti denunciando lo sperpero di milioni di euro per eventi che questa giunta ha fatto ogni anno.
Abbiamo poi denunciato la totale mancanza di progettualità a lungo termine della giunta Tosi, che ha omesso colpevolmente ogni intervento su viale Ceccarini, viale Dante e porto.
Abbiamo stigmatizzato la politica dei masterplan di questa giunta, ed il suo operato in materia edilizia, che ha portato altro cemento nella nostra città.
E poi gli incarichi esterni ai soliti noti, i bar in gestione agli ex consiglieri, la totale assenza di condivisione con le categorie economiche sulle scelte riguardanti orari delle attività, musica, e sul turismo che si vuole a Riccione, la sciagurata gestione dei benefit per le persone in difficoltà e più in generale del sociale.
Insomma un bell’impegno ed un bel lavoro, per un gruppo nuovo, eterogeneo ma produttivo.
Il tutto senza mai sbilanciare a destra o a sinistra le posizioni assunte, ma privilegiando sempre ciò che era buono per la città.
Ad un certo punto si è pensato di fondere l’esperienza di Patto Civico con quella dei delusi dalle politiche nazionali del M5S, trovandoci spesso a braccetto nelle interrogazioni in consiglio comunale.
Da qui la nascita di Riccione Civica, nel novembre 2019.
Purtroppo a seguito di questa iniziativa, la lista, anziché divenire ancor più eterogenea, ha subito un improvviso spostamento a sinistra, stante l’asse formatosi tra ex M5S ed ex PD (loro vogliono esser chiamati “Oltre”, tanto è vero che in alcuni momenti difficili del gruppo – succede in tutte le famiglie – erano subito pronti a rispolverare la loro pagina Facebook denominata appunto “Oltre”).
Tale stato di cose si è intensificato nel tempo, con iniziative ed esposizioni autoreferenziali personali, creando imbarazzo in chi aveva investito tempo ed impegno in una lista civica davvero trasversale.
Da ultimo si è assistito addirittura ad un’autocandidatura a prossimo sindaco, senza che in alcun modo l’iniziativa sia stata prima concordata o condivisa con il gruppo.
Absit iniuria verbis, questa non è più la mia lista, quella per la quale ci avevo messo faccia e passione.
Questa è un’altra cosa, è un gruppo di centro sinistra – come c’è ne sono già stati nelle due ultime tornate elettorali, con i noti risultati – che probabilmente non sottrarrà alcun voto alla Tosi, ma semmai al PD.
Rischiando così di far rivincere qualche Tosi Boys, fosse anche solo per inerzia.
Il mio cammino con Riccione Civica si ferma dunque qui.
Il futuro dirà se ci sarà uno spazio in cui riconoscersi per dare una mano a questa città a riprendersi dopo sette anni di nulla.
Superando però per davvero i divisivi retaggi ideologici.