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Per una malformazione cistica

Alla TIN dell'Infermi delicato intervento su neonata affetta da Covid

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 20 gen 2021 11:27 ~ ultimo agg. 15:38
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Una infezione da Covid ha costretto i neonatologi della Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Infermi di Rimini a collegare una neonata di 30 giorni di vita, affetta da una malformazione cistica del collo congenita, ad un respiratore artificiale.

Il virus questa volta, oltre a causare una polmonite interstiziale – spiega la dottoressa Gina Ancora Direttore della Terapia Intensiva Neonatale dell’infermi nonchè direttore Dipartimento Salute Donna Infanzia Adolescenza  di Rimini – potrebbe aver accelerato l’espansione della malformazione cistica del collo, che sebbene non visibile prima di allora era arrivata rapidamente a comprimere le vie aeree, impedendo alla piccola di respirare. La sua vita era a rischio. Ecco perché è stato necessario, oltre a curare il coronavirus, sottoporla, per la prima volta in Romagna, anche ad una procedura chirurgica estremamente delicata, vista la collocazione della cisti e l’età della paziente così piccola.”

L’operazione è stata effettuata direttamente nel reparto di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Infermi di Rimini, Hub romagnolo per questo tipo di patologie nei neonati, grazie all’integrazione multidisciplinare di una equipe medico-infermieristica afferente alla Terapia Intensiva Neonatale, diretta dalla dottoressa Gina Ancora, alla chirurgia pediatrica, diretta dal dottor Vincenzo Domenichelli, alla radiologia, diretta dal Dott. Enrico Cavagna ed alla otorinolaringoiatria diretta dal dottor Marco Trebbi. Alla piccola, posta in una stanza a pressione negativa per evitare la diffusione ospedaliera dell’infezione, è stata così eseguita una sedazione profonda e l’aspirazione eco-guidata della cisti con successiva infusione di una sostanza cicatrizzante.

La bimba è stata dimessa in ottime condizioni dopo essersi negativizzata al Covid contratto in precedenza all’interno delle mura domestiche. La famiglia non ha comunque perso un solo istante della degenza della piccina, tenuta costantemente informata con chiamate, anche video, dal personale medico-infermieristico della Tin, potendo poi abbracciarla in reparto una volta che mamma e papà sono  diventati negativi al Covid.

E’ importante per noi – tiene infatti a sottolineare la dottoressa Ancora – tenere sempre aperto il reparto anche ai genitori di bambini positivi al Covid, purché loro siano negativi, perchè gli affetti più cari sono importanti strumenti di cura per la persona. La prevenzione dell’infezione si fa invece attraverso il rigoroso rispetto delle misure di prevenzione, soprattutto il corretto uso della mascherina e l’attenta igiene delle mani”.