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Richiesta all'amministrazione

Mano tesa agli "ultimi". Riccione Civica propone dormitorio per senzatetto

In foto: Riccione Civica
Riccione Civica
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 3 dic 2020 14:24
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Un appello all’amministrazione Tosi “perché si renda disponibile ad aprire un “tavolo tecnico” per concertare con la Diocesi e con le associazioni territoriali di volontariato, la valutazione e/o definizione di una “struttura a dormitorio” per le persone senza dimora o in estrema difficoltà anche temporanea“. La proposta arriva da Riccione Civica che chiede di “valutare la possibilità di realizzare lo specifico dormitorio in uno dei beni confiscati alla mafia o in stato di degrado, essendo beni che rientrano nel patrimonio del Comune di Riccione“. Riccione Civica chiede di inserire l’opera nel piano triennale dei lavori pubblici.

La nota di Riccione Civica

Questi sono tempi molto duri per tutti i cittadini che necessitano di un concreto aiuto da parte delle istituzioni pubbliche.
La crisi economica che insiste da anni ben prima della “sciagura Covid” aveva visto aumentare i casi di indigenza dei cittadini.
Anche nel nostro territorio imprese fallite, artigiani costretti a chiudere le loro attività, famiglie che improvvisamente si sono trovate senza lavoro o con i redditi sensibilmente ridotti.
In molti persero il posto di lavoro e nei casi più drammatici addirittura la 1° casa, non potendo più onorare i propri impegni con creditori e Banche.
Nel contesto attuale i numeri dei senzatetto disseminati sul territorio riccionese sono cresciuti in modo anomalo, pensate che già negli scorsi anni è stato chiesto il supporto e la possibilità di ospitare i bisognosi senza una fissa dimora nelle strutture di Rimini e Cattolica, senza comunque risolvere il problema in città.
Avere un punto di appoggio, anche solo per dormire e la possibilità di una cura minima dell’igiene, sarebbe un segnale forte da dare come città, un gesto concreto per riconoscere un minimo di dignità dell’essere umano colpito da forti difficoltà economiche e sociali.
Oggi ancora di più rispetto al recente passato, le “Associazioni” da sole, senza un aiuto dell’amministrazione non sono e non saranno “tecnicamente” in grado di offrire soluzioni a quelle persone che anche a Riccione come in altre zone del Paese troppo spesso sono state abbandonate a loro stesse i “Senzatetto”.
A Riccione abbiamo diverse realtà “sociali” di volontariato che si adoperano per dare sostegno ai più bisognosi, un’opera constante e tangibile riconosciuta e apprezzata per la qualità e la dedizione dimostrata negli anni sul campo.

Oggi per Riccione Civica è arrivato il momento di lanciare un appello all’Amministrazione Tosi perchè si renda disponibile ad aprire un “tavolo tecnico” per concertare con la Diocesi e con le associazioni territoriali di volontariato, la valutazione e/o definizione di una “struttura a dormitorio” per le persone senza dimora o in estrema difficoltà anche temporanea.
La proposta concreta di Riccione Civica a questo riguardo è quella di valutare la possibilità di realizzare lo specifico dormitorio in uno dei beni confiscati alla mafia o in stato di degrado, essendo beni che rientrano nel patrimonio del Comune di Riccione.

Nella serata del 18 novembre, l’assessore ai lavori pubblici Lea Ermeti, nella diretta “fuori dall’aula” su “Temporeale” citava il triennale dei lavori pubblici dove l’amministrazione pare che voglia puntare alla realizzazione di opere pubbliche a 360°.
Noi di Riccione Civica cogliamo l’opportunità per chiedere di inserire nel piano un “dormitorio per i senzatetto”.
Potrà essere identificato in uno degli immobili comunali già esistenti ma non sfruttati, l’utilizzo di uno di questi edifici a “sala” in cui trascorrere la notte non richiederà grandi sforzi, bensì sarà la conferma delle parole dell’assessore unita alla buona volontà dell’Amministrazione.
Un Comune virtuoso si prende cura di tutti i cittadini e delle loro difficoltà, oggi più che mai serve un’azione concreta per preservare la dignità di molti esseri umani che non sanno nemmeno dove appoggiare la testa in queste notti gelide.
Per alcune famiglie il Natale sarebbe già avere un tetto sopra la testa, un “piccolo grande” gesto che non toglie nulla a nessuno ma anzi farebbe crescere con più armonia la nostra comunità.