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Richiesto il finanziamento

Le ex carceri come spazio culturale. Il progetto a Santarcangelo

In foto: le ex carceri
le ex carceri
di Redazione   
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lun 14 dic 2020 15:03 ~ ultimo agg. 15:07
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La Giunta comunale di Santarcangelo presenterà alla Regione Emilia Romagna la richiesta di ammissione al finanziamento per il progetto partecipativo “Sprigionati… Le ex carceri che vorresti!”.
L’intento è quello di recuperare la memoria di un bene di pregio storico, architettonico e testimoniale come le ex carceri, un antico torrione poligonale del V secolo, parte della struttura della Rocca Malatestiana, detto ‘delle prigioni’ poiché fino all’inizio del secolo scorso ospitava le carceri della città. Ricostruendo i diversi utilizzi nel corso dei secoli, l’obiettivo è di delineare – attraverso un percorso partecipativo insieme a formazioni sociali, singoli cittadini, scuole, Pro Loco e attività economiche – alcune linee di indirizzo per la definitiva rigenerazione delle ex carceri quale luogo di socializzazione culturale.
“Il processo partecipativo che intendiamo avviare con il contributo richiesto alla Regione – afferma l’assessore alla Pianificazione urbanistica Filippo Sacchetti – si coniuga perfettamente con l’intesa raggiunta di recente fra l’Amministrazione comunale e l’Associazione di promozione sociale “Il Palloncino Rosso” con sede a Rimini per valorizzare e promuovere a livello culturale e storico il torrione che si affaccia sullo sferisterio”.
L’Amministrazione comunale intende valorizzare le ex carceri, parizalmente restaurate alcuni anni fa, anche attraverso utilizzi temporanei come mostre e altre iniziative di carattere culturale. “In quest’ottica, la collaborazione con l’Associazione “Il Palloncino Rosso”, che si è distinta nel territorio riminese per aver organizzato eventi e altre iniziative in edifici dismessi come l’ex cinema Astoria e l’ex colonia Bolognese potrà dare risultati di sicuro interesse per rendere vivo un luogo carico di storia e particolarmente suggestivo, in attesa del suo definitivo recupero”.
Si pensa a “un percorso di cittadinanza attiva basato sulla riappropriazione dello spazio urbano e nel pieno rispetto del valore storico dell’immobile e dei vincoli presenti sullo stesso”.