Indietro
menu
Obiettivo 7 gennaio

Corsini in commissione: le condizioni per rientro a scuola ci sono

In foto: obiettivo 7 gennaio
obiettivo 7 gennaio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
gio 17 dic 2020 14:10 ~ ultimo agg. 15:30
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 5 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

“Ci sono tutte le condizioni perché prima di Natale possano essere presentanti al ministero tutti i piani provinciali, definiti nel dettaglio, per permettere la ripresa delle lezioni in presenza già dopo l’Epifania, rispettando i due parametri previsti dallo Stato. Il 7 gennaio possiamo partire in sicurezza: ovviamente sarà ‘la prova sul campo’ a dimostrare che tutto funziona”. Lo ha detto l’assessore regionale ai Trasporti Andrea Corsini è intervenuto nel corso di una seduta congiunta delle commissioni Ambiente e territorio e Cultura. La ripresa prevede almeno il 75 per cento di studenti in classe e non oltre il 50 per cento di passeggeri sui mezzi pubblici

Per arrivare a questo risultato lo Stato aveva previsto tavoli provinciali con la presenza di istituzioni, mondo della scuola e mondo dei trasporti coordinati dai prefetti. In caso di mancato accordo su una provincia sarebbe intervento il presidente della Regione con modalità di potere sostitutivo.

“Ma da noi non ci sarà bisogno di alcun potere sostitutivo perché stiamo lavorando bene”, ha spiegato Corsini. Le strategie sono la ridefinizione del servizio in linea generale prevede, dal fronte scolastico, la flessibilizzazione di due ore degli orari di ingresso e di uscita – laddove possibile e necessario – mentre, per quanto riguarda il trasporto pubblico, un ulteriore potenziamento di mezzi e chilometri. Si tratta di circa 200 autobus in più rispetto ai 350 già aggiunti alla flotta tradizionale lo scorso settembre, che saranno distribuiti in base alle necessità dei singoli territori.

“I numeri definitivi sulla distribuzione dei nuovi mezzi nei singoli bacini li avremo al termine dei tavoli di monitoraggio – prosegue Corsini- in linea di massima ogni territorio ha esigenze diverse che vanno dai circa 70 autobus in più per la Romagna, ai 30 per il bacino bolognese, ma ci sono anche territori in cui non serviranno altri mezzi ma solo chilometri aggiuntivi per i bus già esistenti. Diverso ancora è il caso di Forlì-Cesena che non avrà bisogno di differenziare gli orari ingresso e di uscita da scuola, ma sarà sufficiente l’implementazione dei trasporti”.

“La copertura economica c’è, perché il Governo ha stanziato 20 milioni di euro sul 2021 per i servizi integrativi dell’Emilia-Romagna, risorse importanti che abbiamo in programma di investire integralmente, da qui alla fine di maggio, per garantire al meglio il ritorno a scuola in sicurezza dei nostri ragazzi. Poi sarà la prova sul campo a dirci se ce l’abbiamo fatta, ma tutti i presupposti ci sono”.

Infine, la richiesta della Regione ai prefetti di potenziare i controlli sugli autobus e soprattutto alle fermate urbane più affollate, dove il rischio di assembramenti è maggiore e i ragazzi tendono ad abbassare le mascherine.

Le parole di Corsini hanno raccolto il plauso di Valentina Castaldini (Fi): “Mi pare che la Regione Emilia-Romagna sia pronta alla ripresa della scuola in presenza. Caro assessore, grazie per il suo lavoro – ha aggiunto – ci fa sentire cittadini e non sudditi”.

Valentina Stragliati (Lega) ha chiesto espressamente “una ripresa dei trasporti scolastici migliore di quanto è avvenuto a settembre, la relazione dell’assessore Corsini ci rassicura, contrariamente alle parole espresse in questi giorni dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli che come soluzione propone di aprire i finestrini dei bus”.

Alla destra ha replicato Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle), che ha sottolineato come “i numeri sui bassi contagi nelle scuole dimostrano che il ministro Azzolina ha lavorato bene, c’è stata da parte del centrodestra tanta ironia sui banchi a rotelle ma i numeri – ha ripetuto la consigliera – dicono che a scuola ci sono bassi contagi”. Piccinini ha poi ribadito la necessità di controlli e ha sottolineato come “se ci sono i risultati positivi illustrati dall’assessore Corsini è frutto delle norme e delle scelte fatte dal Governo: non capisco questa tendenza a elogiare sempre la Regione senza tenere conto delle scelte del Governo”.

“Mi fa piacere che ci siano parti delle opposizioni che apprezzano il lavoro della Regione, allo stesso tempo però penso che non vada messo sempre in contrapposizione con quanto fa il Governo perché lo stesso assessore ci ha ricordato che il lavoro della Regione è stato possibile grazie anche ai 20 milioni di euro stanziati da Roma”, ha spiegato Igor Taruffi (ER Coraggiosa).

Molto critico l’intervento di Michele Facci (Lega), che ha sottolineato tutti gli errori e i ritardi dell’autunno: “Ci sono state grandi carenze e gravi ritardi: a primavera avevamo messo in guardia sui problemi, siamo stati ignorati da Governo e Regione e puntualmente in autunno si sono presentante tutte le criticità che avevamo paventato. Anche i nuovi mezzi sono arrivati in ritardo e restano problemi, comunque, per l’alto numero di persone sugli autobus e per il fatto che nessuno misura la febbre a chi sale: serve una maggiore attività di prevenzione”.

Apprezzamento per la relazione dell’assessore Corsini è stata espresso da Stefania Bondavalli (lista Bonaccini): “C’è voglia e bisogno di tornare alla scuola in presenza, la Giunta ha lavorato bene: apprendere oggi che prima di Natale saranno presentanti i piani definitivi sul trasporto pubblico scolastico non è solo una notizia, è una buona notizia”.

Più critico Emiliano Occhi (Lega) per il quale “si naviga a vista: non sappiamo se il 7 gennaio la scuola riaprirà e anche su Natale non sappiamo se ci sarà il lockdown. Vorremmo anche chiarezza sul rischio di contagio sugli autobus”.

A sostegno del lavoro della Giunta gli interventi dei consiglieri del Pd. “Parlare è facile, fare le cose un po’ meno e in Emilia-Romagna ci riusciamo: siamo molto soddisfatti della relazione dell’assessore Corsini anche perché ha comunicato che anche dopo la presentazione dei piani proseguirà il lavoro di confronto sui territori”, ha spiegato Nadia Rossi, mentre Marilena Pillati ha rilevato che “l’impegno della Regione Emilia-Romagna per la ripartenza della scuola non è cominciato dopo gli ultimi Dpcm del Governo, ma già da settembre eravamo pronti”.

Critico, invece, l’intervento di Simone Pelloni (Lega), “anche a primavera – ha sottolineato – ci avevano rassicurato che tutto era a posto e poi invece sono emersi i problemi, oggi mi pare di vivere un film già visto”. Pelloni ha poi chiesto “che ci siano omogeneità nelle scelte sulla didattica in tutta l’Emilia-Romagna”.


Da Emma Petitti, presidente dell’Assemblea Legislativa Regionale, l’appello a un lavoro in sinergia per scongiurare altre chiusure. “Non possiamo permetterci ulteriori rinvii e procrastinazioni del rientro a scuola, perché significherebbe andare a colpire il cuore del nostro capitale sociale e il futuro delle nostre comunità”.   “Dobbiamo fare di tutto perché la data del 7 gennaio non slitti e venga mantenuta tale, grazie anche a un lavoro coordinato e di squadra tra istituzioni, sindacati, prefetti, enti locali, aziende di trasporto, scuola e sanità per arrivare a un potenziamento dei trasporti pubblici e a un efficace screening del personale scolastico e degli alunni attraverso il contributo di tutti i soggetti coinvolti in questa partita. Come Regione Emilia-Romagna stiamo lavorando con tutte le nostre forze perché si raggiunga questo obiettivo. In questi mesi abbiamo provveduto a mettere in circolazione nuovi mezzi – circa 500 – a disposizione degli studenti rispetto alle normali corse, per rispondere alle esigenze di sicurezza ed evitare l’effetto “pollaio” sui bus, insieme anche a un rafforzamento della macchina dei tamponi e del tracciamento, perché il ritorno in aula sia gestito con rigore, serietà e cautela, individuando anche gli asintomatici. La presenza in classe non è più rimandabile e per questo è necessario una collaborazione tra gli attori dei processi decisionali e un’accurata predisposizione di misure per la tutela della salute, che è la priorità”.