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La proposta di Garattoni

Una petizione per far rivivere Villa Ombrosa a Viserba

In foto: Villa Ombrosa (da L. Garattoni)
Villa Ombrosa (da L. Garattoni)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 30 nov 2020 14:38 ~ ultimo agg. 17:26
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Luigino Garattoni, del gruppo riminese di Emilia Romagna Coraggiosa, lancia una petizione su change.org per la salvaguardia di Villa Ombrosa a Viserba, una villa storica con un ampio parco in stato di abbandono da anni. Quando invece, sottolinea Garattoni, potrebbe essere valorizzata come centro culturale.

La Villa, ricorda Garattoni, “fu fatta costruire dalla Contessa Carini (nome rimasto nelle mappe) all’inizio del ‘900, originariamente si chiamava Villa Gemmamaria. Prima della seconda guerra mondiale passò di proprietà varie volte: prima a Gattegno e poi a Giuseppe Cameo, al quale venne tolta nel 1944 a seguito delle confische operate nei confronti degli appartenenti alla razza ebraica.

Nel 1954 venne acquistata da don Pietro Lodolini, che vi abitò fino alla sua morte (1992). La villa padronale non è in buone condizioni, anche perché negli anni ’60-’70 don Pietro l’aveva trasformata in albergo per la gioventù, ricavando piccole stanzette e di fatto alterando l’architettura interna originale.

In una palazzina costruita più di recente all’interno del parco fece ospitare a lungo gruppi di ragazzi senegalesi (i primi che approdarono a Rimini). Situazione che innescò non poche polemiche nel quartiere e che si risolse con lo sgombero forzato, quando, diversi anni dopo la morte del prete, i nuovi proprietari vollero prendere effettivo possesso della villa. Ma nessuno ci ha mai abitato. Da allora lasciata in completo abbandono e al degrado. Il mio ricordo va ai primi anni ’70 quando il parco era aperto al pubblico.  Noi bambini andavamo a giocare nei vialetti dove erano sati sistemati dei giochi, un minigolf, un  campo da bocce e tennis. Poi c’era una cappella ricavata nell’autorimessa della contessa dove veniva recitata la messa.

Penso che una struttura simile non debba soccombere al degrado e alla speculazione ma dovrebbe essere recuperata e restaurata assieme a tutto il parco e potrebbe diventare un centro polivalente culturale, artistico e ricreativo al servizio del quartiere, del turismo e del polo scolastico”.